Turnover in Comune e tour de force in tivvù: le manovre di Marino per uscire dall'impasse

Turnover in Comune e tour de force in tivvù: le manovre di Marino per uscire dall'impasse
In queste ore i fronti per il sindaco Ignazio Marino sono due: c'è quello interno, che riguarda la rivoluzione della macchina amministrativa del Campidoglio e la nuova...

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In queste ore i fronti per il sindaco Ignazio Marino sono due: c'è quello interno, che riguarda la rivoluzione della macchina amministrativa del Campidoglio e la nuova giunta.


E poi c'è quello esterno: far passare il più possibile, «all'opinione pubblica italiana e mondiale», il messaggio che questa giunta è sana e che ha la forza per ripartire e che Marino non ha niente a che fare con cupole e malaffare, nemmeno per sguincio. L'obiettivo finale è fare in modo che questi due schemi si sovrappongano superando così una notte che non si sa ancora quanto sarà lunga.



LA SCOSSA

Premesso che il rimpasto «in queste ore non è proprio la priorità», l'idea di Marino rimane quella di nominare un assessore alla legalità. Un magistrato, un super investigatore dal curriculum glorioso per aprire una nuova fase politica. E lo ha annunciato direttamente anche ieri davanti alla stampa estera: «Stiamo pensando a una figura pubblica che lavorerà solo su trasparenza e legalità, ma ancora non vi posso dire il nome». Intanto, un segnale all'ambiente è già arrivato: partirà la turnazione di tutti i dirigenti dei dipartimenti capitolini. Un turn over per togliere qualsiasi possibile incrostazione. Ecco perché Stefano Fermante è diventato il nuovo ragioniere generale di Roma Capitale. E prende il posto di Maurizio Salvi, che diventa responsabile dell'ufficio Innovazione e Processo, che si occupa tra l'altro delle nuove procedure informative e contabili, alle dirette dipendenze del segretariato generale. Un altro segnale è arrivato con la nomina del nuovo direttore generale di Ama, Alessandro Filippi, che prende il posto di Giovanni Fiscon, arrestato nell'inchiesta Mafia Capitale.



I MEDIA


Poi c'è l'altro fronte. Quello della comunicazione. La strategia di Marino è semplice: andare il più possibile in televisione. Questo week-end sarà ospite di talk-show e programmi di approfondimento un po' ovunque. Il consiglio di uscire fuori per dire fino alla noia che «Roma non è marcia» e che «il sindaco non si ferma perché ha una coscienza specchiata», pare che sia arrivato anche da Palazzo Chigi. Renzi ieri ha detto parole importanti e ha citato anche il primo cittadino: «Non consentiremo - insieme al sindaco e a tutti i cittadini onesti - che sia accostata a fenomeni squallidi come corruzione e disonesta». Parole che in Campidoglio in queste ore lucidano e mettono in vetrina. Perché «è il segno che mai come in questa occasione ci sia una sintonia totale tra Governo e Comune». Marino si dice carico. «Non mi fermerà nessuno». Anche se la salita è appena iniziata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero