Cinema America, l'aggressore di Carocci sui social: «Gli stranieri sono loro»

Rompe il silenzio, sui social, il presunto aggressore di Valerio Carocci, il leader del Cinema America, che ha denunciato di essere stato oggetto di un tentativo di...

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Rompe il silenzio, sui social, il presunto aggressore di Valerio Carocci, il leader del Cinema America, che ha denunciato di essere stato oggetto di un tentativo di strangolamento, sabato scorso, a Trastevere, da parte di un esponente del centro sociale Acrobax, Luca Ricci. Stamattina, sul suo profilo Facebook, Ricci, classe 1987, da sempre militante nella galassia dell'antagonismo, ha scritto, a proposito dei giovani dell'America: «Gli unici stranieri, gli "americani" nei quartieri», condividendo un post di un altro centro sociale, lo Spazio Sociale Ex 51. Ricci, che è stato denunciato, è stato anche oggetto di un avviso orale da parte del Questore di Roma.




Leggi anche:-> Cinema America, «Ti ammazzo»: Carocci aggredito da un antagonista del centro sociale Acrobax


«Apprendiamo tristemente dai giornali l’ennesimo episodio che vede coinvolti il Cinema America e il suo presidente, non meritevole di nomina, data la già lampante e soddisfatta necessità di apparire», è l'incipit di quello che sarà un attacco a Carocci - finito sotto tutela da parte della polizia - da parte degli occupanti di via Aurelio Bacciarin, a Valle Aurelia. «Questa volta si tratta di un vile attacco ai danni di un compagno di Roma, al quale va tutta la nostra solidarietà - scrivono - L’attacco, tramite denuncia penale e, conseguentemente, mezzo stampa, mira a screditare non solo la persona implicata nei fatti, ma anche la sua realtà di appartenenza, definita come centri sociali dalla stessa associazione e dai giornalisti. I ragazzi del Cinema America ci tengono a sottolineare che non c’è alcuna contrapposizione con i centri sociali. Non vogliamo ergerci al ruolo di maestri, ma dalle scuole elementari sappiamo che, quando si litiga, si litiga in due. Il comportamento e le scelte, politiche e non, dei ragazzi del Cinema America sanciscono una evidente contrapposizione: ricorrere alla stampa per segnalare con toni scandalistici un’aggressione fisica, le cui prove sono in mano a loro soli, non è metodo che ci appartiene». «Il vostro è diventato parte di ciò contro cui lottiamo - continuano gli antagonisti - Rimandiamo al mittente tutte le menzogne e le infamie» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero