Cinema America, l'aggressore di Carocci sui social: «Gli stranieri sono loro»

Cinema America, l'aggressore di Carocci sui social: «Gli stranieri sono loro»
di Marco Pasqua
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Giovedì 23 Luglio 2020, 14:26 - Ultimo aggiornamento: 14:32

Rompe il silenzio, sui social, il presunto aggressore di Valerio Carocci, il leader del Cinema America, che ha denunciato di essere stato oggetto di un tentativo di strangolamento, sabato scorso, a Trastevere, da parte di un esponente del centro sociale Acrobax, Luca Ricci. Stamattina, sul suo profilo Facebook, Ricci, classe 1987, da sempre militante nella galassia dell'antagonismo, ha scritto, a proposito dei giovani dell'America: «Gli unici stranieri, gli "americani" nei quartieri», condividendo un post di un altro centro sociale, lo Spazio Sociale Ex 51. Ricci, che è stato denunciato, è stato anche oggetto di un avviso orale da parte del Questore di Roma.



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«Apprendiamo tristemente dai giornali l’ennesimo episodio che vede coinvolti il Cinema America e il suo presidente, non meritevole di nomina, data la già lampante e soddisfatta necessità di apparire», è l'incipit di quello che sarà un attacco a Carocci - finito sotto tutela da parte della polizia - da parte degli occupanti di via Aurelio Bacciarin, a Valle Aurelia. «Questa volta si tratta di un vile attacco ai danni di un compagno di Roma, al quale va tutta la nostra solidarietà - scrivono - L’attacco, tramite denuncia penale e, conseguentemente, mezzo stampa, mira a screditare non solo la persona implicata nei fatti, ma anche la sua realtà di appartenenza, definita come centri sociali dalla stessa associazione e dai giornalisti. I ragazzi del Cinema America ci tengono a sottolineare che non c’è alcuna contrapposizione con i centri sociali. Non vogliamo ergerci al ruolo di maestri, ma dalle scuole elementari sappiamo che, quando si litiga, si litiga in due. Il comportamento e le scelte, politiche e non, dei ragazzi del Cinema America sanciscono una evidente contrapposizione: ricorrere alla stampa per segnalare con toni scandalistici un’aggressione fisica, le cui prove sono in mano a loro soli, non è metodo che ci appartiene». «Il vostro è diventato parte di ciò contro cui lottiamo - continuano gli antagonisti - Rimandiamo al mittente tutte le menzogne e le infamie»

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