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Corsa contro il tempo per iniziare a riaprire al pubblico ristoranti, bar e palestre nel Lazio entro l’ultima settimana del mese. Che s’intreccia, parallelamente, con una necessità non meno impellente: accelerare le vaccinazioni agli over 70, la fetta di popolazione meno protetta finora e quella che, stando alle rilevazioni ufficiali, ha più possibilità di ammalarsi di Covid e di rischiare la vita. E c’è già una data ferale: il 20 aprile.
Il premier Mario Draghi, nella conferenza stampa di giovedì pomeriggio, è stato chiaro con i governatori e le associazioni di categoria: le riaperture delle attività commerciali e produttive vanno di pari passo con l’avanzamento dell’immunizzazione, almeno, di questa fascia di popolazione. Un messaggio che ha finito per spingere la Regione Lazio a rivedere modalità e tempi della propria campagna vaccinale per chi è nato dopo il 1951. Sono tre le armi che l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, ha deciso di mettere in campo per arrivare a concludere l’immunizzazione dei 70enni entro la fine di maggio. Parliamo di quasi 573.178 persone, delle quali 401.073 già prenotate.
Covid Lazio, bollettino oggi 9 aprile 2021: 1.363 nuovi casi (600 a Roma), 47 i morti
A oggi il 45 per cento di loro (206.229) ha già ricevuto la prima dose.
Siccome è quasi completata la protezione degli over80 (manca all’appello un 10 per cento) e si va anche verso la completa conclusione della campagna per insegnanti e poliziotti, i centri di somministrazione saranno quasi interamente dedicati agli over70, ai quali andranno quasi tutti i vaccini marcati AstraZeneca e almeno il 70 per cento di quanto consegnato da Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson. Unico neo in questa strategia, spiegano dalla Regione, il timore che qualche paziente provi a fare resistenza su AZ. Ma su questo fronte potrebbero tornare utili, da maggio, i medici di base: al momento iniettano solo Pfizer, ma sono gli unici capaci di convincere gli assistiti che il prodotto è sicuro.
IL NATALE DI ROMA
Questa la parte sanitaria della strategia per accelerare sia i vaccini sia le riaperture delle attività. Poi c’è quella più economica del piano, che dietro le quinte stanno predisponendo le associazioni di categorie con gli enti locali, Comune e Regione in testa. Spiega Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio: «Le imprese, rispetto al passato, riprenderanno gradualmente, ma sfruttando al meglio l’offerta che può garantire Roma». L’obiettivo è quello di far coincidere la ripartenza già con una celebrazione molto evocativa come il Natale di Roma, che cade il 21 aprile. In quest’ottica si guardano a manifestazioni culturali che garantiscano un basso impatto di assembramenti come “Luci sul Tempio di Adriano”, ma anche passeggiate e incontri nei parchi o sui percorsi della via Francigena. I negozi e gli artigiani non ridurranno le attività in delivery, mentre anche gli alberghi - per l’aumento del numero dei vaccinazione - si preparano a ospitare più turisti soprattutto da giugno, visto le difficoltà degli italiani di andare all’estero. In quest’ottica avrebbero chiesto al Comune anche di organizzare, quando saranno riaperti i musei, delle visite guidate con meno partecipanti. E se le palestre con il bel tempo inizieranno i corsi all’aperto nelle aree verdi, i negozi di abbigliamento studiano sconti per anticipare i saldi già verso giugno.
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