Vaccini agli over 70 nel Lazio, sprint (con AstraZeneca) per immunizzare entro fine maggio

Vaccini agli over 70 nel Lazio, sprint (con AstraZeneca) per immunizzare entro fine maggio
di Francesco Pacifico
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Venerdì 9 Aprile 2021, 22:40 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 09:42

Corsa contro il tempo per iniziare a riaprire al pubblico ristoranti, bar e palestre nel Lazio entro l’ultima settimana del mese. Che s’intreccia, parallelamente, con una necessità non meno impellente: accelerare le vaccinazioni agli over 70, la fetta di popolazione meno protetta finora e quella che, stando alle rilevazioni ufficiali, ha più possibilità di ammalarsi di Covid e di rischiare la vita. E c’è già una data ferale: il 20 aprile.

Il premier Mario Draghi, nella conferenza stampa di giovedì pomeriggio, è stato chiaro con i governatori e le associazioni di categoria: le riaperture delle attività commerciali e produttive vanno di pari passo con l’avanzamento dell’immunizzazione, almeno, di questa fascia di popolazione.

Un messaggio che ha finito per spingere la Regione Lazio a rivedere modalità e tempi della propria campagna vaccinale per chi è nato dopo il 1951. Sono tre le armi che l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, ha deciso di mettere in campo per arrivare a concludere l’immunizzazione dei 70enni entro la fine di maggio. Parliamo di quasi 573.178 persone, delle quali 401.073 già prenotate.

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A oggi il 45 per cento di loro (206.229) ha già ricevuto la prima dose. La prima leva è quella di aprire tre nuovi hub vaccinali dedicati interamente a chi è nato tra il 1942 e il 1951: due a Roma (a Cinecittà e a Tor Vergata), uno all’outlet di Valmontone. L’altra soluzione passa per concentrare il grosso delle fiale già consegnate e quelle in arrivo sugli over 70, anche sfruttando il fatto che l’Aifa ha suggerito di utilizzare il farmaco di AstraZeneca per gli ultra sessantenni. Al momento proprio la casa anglosvedese, quella che ha registrato più tagli nelle ultime settimane, ha inviato nel Lazio a inizio mese 122mila dosi, alle quali se ne dovrebbero aggiungere dal 14 aprile, e in tre tranche, circa 70mila. Sempre ad aprile Pfizer garantirà 140mila fiale, Moderna 40mila, mentre la new Johnson&Johnson il 14 aprile scaricherà le prime 20mila unità, che visto la scarsa quantità non saranno girate ai farmacisti ma agli hub vaccinali.

Siccome è quasi completata la protezione degli over80 (manca all’appello un 10 per cento) e si va anche verso la completa conclusione della campagna per insegnanti e poliziotti, i centri di somministrazione saranno quasi interamente dedicati agli over70, ai quali andranno quasi tutti i vaccini marcati AstraZeneca e almeno il 70 per cento di quanto consegnato da Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson. Unico neo in questa strategia, spiegano dalla Regione, il timore che qualche paziente provi a fare resistenza su AZ. Ma su questo fronte potrebbero tornare utili, da maggio, i medici di base: al momento iniettano solo Pfizer, ma sono gli unici capaci di convincere gli assistiti che il prodotto è sicuro.

IL NATALE DI ROMA

Questa la parte sanitaria della strategia per accelerare sia i vaccini sia le riaperture delle attività. Poi c’è quella più economica del piano, che dietro le quinte stanno predisponendo le associazioni di categorie con gli enti locali, Comune e Regione in testa. Spiega Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio: «Le imprese, rispetto al passato, riprenderanno gradualmente, ma sfruttando al meglio l’offerta che può garantire Roma». L’obiettivo è quello di far coincidere la ripartenza già con una celebrazione molto evocativa come il Natale di Roma, che cade il 21 aprile. In quest’ottica si guardano a manifestazioni culturali che garantiscano un basso impatto di assembramenti come “Luci sul Tempio di Adriano”, ma anche passeggiate e incontri nei parchi o sui percorsi della via Francigena. I negozi e gli artigiani non ridurranno le attività in delivery, mentre anche gli alberghi - per l’aumento del numero dei vaccinazione - si preparano a ospitare più turisti soprattutto da giugno, visto le difficoltà degli italiani di andare all’estero. In quest’ottica avrebbero chiesto al Comune anche di organizzare, quando saranno riaperti i musei, delle visite guidate con meno partecipanti. E se le palestre con il bel tempo inizieranno i corsi all’aperto nelle aree verdi, i negozi di abbigliamento studiano sconti per anticipare i saldi già verso giugno. 

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