All’inizio non aveva capito di esser rimasta vittima di un vero e proprio raggiro. Poi Angela (la chiameremo così) si è resa conto di esser finita nelle mani...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL MECCANISMO
La pratica viene avviata ma il prestito tarda ad arrivare e così il gruppo dei quattro usurai decide di farsi avanti proponendo alla giovane donna il prestito ma con l’applicazione di tassi di interesse mensili oscillanti tra il 20 e il 25%. La ragazza accetta e riesce in più tranche a mettere insieme 5.600 euro. Poi l’amara sorpresa perché una volta rientrata del debito con 10 mila euro, il gruppo non l’ha più lasciata in pace ma continuava a chiederle soldi con telefonate, messaggi e appostamenti. Nel corso degli ultimi anni, anche dai documenti sequestrati nel patronato, sono emerse molte altre vittime: gli approfondimenti condotti di finanzieri hanno accertato un più ampio sistema illecito perpetrato a danno di almeno altre dieci persone che vedendosi negare il finanziamento legale avevano fatto ricorso alla Di Martino ai suoi figli e al “finanziatore”. Tutti insieme, per evitare di farsi scoprire, parlavano in codice sia al telefono che nelle stanze del patronato. Un gergo cifrato secondo cui i prestiti erano «torte» o «feste», le rate «regali» e gli interessi «le candeline». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero