Resta un mistero, al momento, l’episodio avvenuto alle 9 di giovedì mattina alla stazione metro Spagna: un uomo, Cesare Fazioli, 62 anni, seduto sulla sedia della...
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Roma, acido dal soffitto della metro A: passeggero ustionato a Spagna
Anche perché da Atac sostengono che, nella zona in cui si è verificato l’incidente, non passano tubazioni con liquidi corrosivi. Per questo negli uffici di via Prenestina in tanti pensano più ad un’ipotesi furto. D’altro canto l’impiego dell’acido per mettere a segno dei “colpi” non sarebbe affatto una novità. A Londra, nel 2017, si erano registrati episodi di aggressioni con l’acido per rubare soldi o gioielli alle vittime.
Cesare Fazioli, 62 anni, ex ristoratore e un passato come attore dopo essersi seduto su uno dei sedili rigidi in attesa del treno, ha denunciato di essersi bagnato con del liquido e di avere subito avvertito un «dolore atroce». Di scatto si è alzato dalla seduta e di istinto si è infilato nel convoglio in arrivo, «ma i glutei mi bruciavano in maniera fortissima, lancinante: mi veniva da strapparmi di dosso i vestiti, sentivo la pelle che a contatto con i pantaloni del completo friggeva». Cesare ha avuto la lucidità di chiamare un amico e di dirgli di andarlo a prendere a Cornelia. Sceso dal treno, un’altra brutta sorpresa: sente scivolargli il portafoglio che era tenuto agganciato da una catenina alla tasca posteriore dei pantaloni ma che ormai non aveva più presa nella stoffa completamente lacerata.
«Mi cadono a terra carte di credito, documenti. Ero come stordito - racconta - ho visto una ragazzina dai tratti rom che si è chinata per aiutarmi, lì per lì l’ho pure ringraziata ma dopo mi sono accorto che mi erano spariti i contanti, circa 400 euro. Così più tardi ho pensato addirittura che quel liquido corrosivo, i pantaloni strappati, il portafoglio che casca, fosse il frutto di un pericolosissimo stratagemma escogitato per depredare turisti e pendolari sulla metro». Fazioli torna dapprima a casa («mi vergognavo con i pantaloni in quel modo»), si rende conto che i suoi glutei sono arrossati e bruciati, poi torna a Spagna (la fermata non è distante dall’abitazione) «per controllare meglio». «Dopo un’ora e mezza c’era ancora del liquido, con attenzione l’ho pulito e ho prelevato un campione, quindi sono andato in ospedale e dai carabinieri per la denuncia».
Al pronto soccorso i medici sono stati categorici: «Se a contatto con quell’acido ci fosse stato un bambino, la sua pelle sottile sarebbe stata divorata fino all’osso».
Il Messaggero