Proseguono le indagini della polizia del commissariato Viminale sulla morte di Stefano Battistelli, 47 anni, al pronto soccorso del Policlinico Umberto I dove si era recato per...
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LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
La polizia ieri mattina ha ascoltato familiari e medici del nosocomio. La compagna ha consegnato agli investigatori gli ultimi messaggi ricevuti da Daniele mentre era in attesa di essere dimesso. Ma così non è stato. «Alle 21.50 quando gli ho parlato stava aspettando le analisi e poi sarebbe ritornato a casa - racconta la compagna Rossella - stava meglio, ha parlato anche con nostro figlio a cui era legatissimo. Il dolore dopo l'antidolorifico si era affievolito, poi non so cosa sia accaduto. Nemmeno mezz'ora dopo è morto». Secondo il racconto di alcuni testimoni a Daniele avevano somministrato prima dell'Artrosilene, poi in un secondo momento «una flebo di antibiotico almeno così c'era scritto», racconta ai parenti una paziente ricoverata anche lei al Pronto Soccorso. «Il tempo di inserirla nel braccio e si è iniziato a sentire male, è riuscito solo a dire: Ho la bocca che sa di metallo. Mi sento male, mi sento male ed è crollato a terra. Subito sono accorsi i medici anche loro sconvolti». La morte di Daniele è stata vissuta quasi in diretta dal papà e dalla sorella che, in attesa nel corridoio, hanno cominciato a notare uno strano andirivieni. «Noi stavamo tranquilli anche perché stava per uscire e poi eravamo andati solo per far calmare quei dolori - raccontano i familiari - All'improvviso è uscito un medico che ad alta voce ripeteva: Battistelli, Battistelli. Daniele è in arresto cardiocircolatorio stiamo tentando di rianimarlo. A quel punto il buoio». Passa poco tempo. «E lo stesso medico viene verso di noi e ci dice: è morto».
LE INDAGINI
Non sono ancora chiare le cause del decesso tanto che venerdì pomeriggio è stata eseguita dal medico legale Mirko Massimilla del Policlinico Tor Vergata, su ordine del magistrato inquirente, l'autopsia sul corpo dell'uomo.
Il Messaggero