Ucraini a Roma, le loro voci durante la guerra: «Ci sentiamo abbandonati»

Sono circa 10mila gli ucraini residenti nella Capitale

La notizia dell’offensiva russa in Ucraina è arrivata all'alba di questa mattina terrorizzando il mondo. A Roma per tutta la giornata si...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La notizia dell’offensiva russa in Ucraina è arrivata all'alba di questa mattina terrorizzando il mondo. A Roma per tutta la giornata si organizzeranno manifestazione di solidarietà con la comunità ucraina colpita dall’attacco militare di Mosca. Sono circa 10mila gli ucraini residenti nella Capitale che sono in stretto contatto con l'Associazione Culturale Cristiana Italo - Ucraina di Ponte Mammolo e Oles Horodetskyy, presidente dell'Associazione cristiana degli ucraini in Italia che sta raccogliendo le paure e le richieste dei connazionali.

«Vorrei tornare in Ucraina, dovevo sostituire una mia amica qui a Roma solo per due settimane e invece ora sono bloccata qui mentre nel mio paese è scoppiata la guerra» racconta Maria, arrivata a fine gennaio per sostituire come badante l'amica rientrata per le ferie. Piange mentre racconta le ultime drammatiche ore e cerca conforto con Oles, il presidente dell'Associazione degli ucraini: «Sapevo che la situazione era tesa, ma non avrei mai immaginato che sarebbe davvero scoppiata la guerra».

C'è preoccupazione e tensione nella comunità ucraina: «In questo momento» dice Bohdan, a Roma da dieci anni e impiegato in una ditta di costruzioni: «Ci sentiamo abbandonati. Sentiamo che c'è tanta solidarietà ma noi pensiamo alle nostre famiglie travolti da questa guerra che nessuno ha voluto evitare. Sono venuto qui per lavorare e aiutare la mia famiglia che è rimasta in Ucraina. Ora vorrei solo essere lì con loro». 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero