ROMA - Solo un caffè per pranzo. Poi una piccola faccenda domestica: l'inventario dei mobili trovati nella sua nuova stanza al primo piano del Campidoglio. Poco prima delle...
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Dopo un incontro mattutino con il prefetto Franco Gabrielli, il neo commissario del Comune di Roma è arrivato a Palazzo Senatorio. E' sceso da una Bmw. Seduto al fianco dell'autista, dietro un collaboratore. Solo «buongiorno e buon lavoro» ai cronisti. Saluto ripetuto anche ai curiosi commessi di Palazzo Senatorio. L'unica immagine concessa alla stampa è stata la foto dal balcone del suo ufficio con vista Fori Imperiali. Poi l'ex prefetto di Milano si è messo subito al lavoro. In sequenza ha visto il segretario generale Serafina Buarnè (hanno parlato del bilancio da approvare), poi il capo dei vigili Raffaele Clemente e dirigenti vari. Tronca, in trench classico sopra al completo, non si è concesso battute. «Uno stile da funzionario dello Stato vecchio stampo», ha commentato chi lo ha incrociato nei corridoi di Palazzo Senatorio. Dove è rimasto a lavorare fino alle 15.30. Da qui poi è partito per il Verano: la prima uscita pubblica. Nella folla fuori dal cimitero, subito dopo la stretta di mano con Papa Francesco, a un certo punto qualcuno lo vede con la fascia tricolore e gli urla: «Che Dio la benedica! Ha una missione difficile». Lui allarga le braccia e sorride: «Mi ha benedetto il Papa, quindi...». Insomma: «Ce l'ho fatta con l'Expò, ce la farò anche a Roma».
Prefetto, cosa le ha detto Papa Francesco nel vostro primo faccia a faccia? Con il suo predecessore in Campidoglio c'era stata una certa freddezza negli ultimi tempi...
«Mi ha detto che bisogna avere tanta forza ed energia. E io gli ho detto che, con la sua benedizione, le sfide che abbiamo davanti riusciremo a vincerle. Le sue parole di benvenuto, che ho trovato bellissime, mi danno forza per andare avanti».
Dica la verità, Bergoglio le è sembrato preoccupato per il Giubileo? Manca poco più di un mese ormai, ci sono tante questioni ancora irrisolte...
«Guardi, lui era serenissimo e sinceramente lo sono anche io».
Nessuna preoccupazione? Davanti a lei ha dei mesi difficili...
«Ma perché, i due anni che mi sono appena lasciato alle spalle a Milano sono stati facili? Ieri (sabato, ndr) ho finito a mezzanotte con l'Expo, oggi sono venuto a Roma. Ce la faremo».
Renzi ha detto: con Tronca e Gabrielli ridaremo ai romani fiducia ed entusiasmo. Anche l'Osservatore romano l'ha esaltata, definendo il suo lavoro a Milano “eccellente”. Sente il peso di tutte queste aspettative?
«Io sono convinto di una cosa: quando si esercita qualsiasi tipo di responsabilità non bisogna mai farsi prendere dai trionfalismi. Al contrario, tocca essere sempre molto sereni e positivi. Bisogna affrontare tutto con grande umiltà».
Qual è la prima emergenza che affronterà in Campidoglio? La prima mossa?
«Una: rimboccarmi le maniche. Se ho paura di fallire? Questa è una sfida. Vedremo cosa riuscirò a fare».
Il 6 novembre parteciperà alla riunione bilaterale con il Vaticano per parlare di Giubileo?
«Devo ancora vedere che impegni ci sono a Milano. Della bilaterale ho saputo oggi pomeriggio. Spero di incontrare di nuovo Papa Francesco prossimamente, anche se ancora non abbiamo concordato una data. In questo nostro primo incontro non abbiamo parlato a lungo, l'ho salutato prima che iniziasse la cerimonia, poi si è voluto intrattenere anche alla fine. È stato gratificante. Perché quando si ha un sorriso benedicente, come quello del Santo Padre, il timone lo si tiene in modo più solido».
Con Renzi quando vi vedrete? Soprattutto: cosa si aspetta da parte del governo?
«Spero di incontrare il premier nei prossimi giorni. Non abbiamo ancora un appuntamento fissato, ma sono appena arrivato. La sfida è appena cominciata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero