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L'INCIDENTE
Tutto succede in una frazione di secondo e la Mercedes entra in collisione con il motoveicolo Suzuki Burgman. L'impatto è violento e lascia a terra Patrizio (nome di fantasia). Fortunatamente la vittima è un omone di 1.90 e, pur accusando il colpo, ne esce vivo, ma non incolume. «A seguito dell'urto la vittima rovinava a terra si legge agli atti subendo lesioni personali consistite nella lussazione del V dito della mano destra», oltre a varie escoriazioni dovute all'impatto con l'asfalto.
Ma è proprio a questo punto che la storia assume una vicenda dai contorni giudiziari. L'urto tra auto e moto è forte, difficile ipotizzare che Ambrosi o la moglie non se ne siano accorti. Eppure la coppia non si ferma, non accenna nemmeno una frenata e prosegue in direzione Fiumicino come se nulla fosse. Fortunatamente le numerose vetture che assistono all'incidente si fermano per prestare i primi soccorsi e chiamano prontamente ambulanza e polizia. «Quando siamo arrivati sul luogo dell'incidente abbiamo trovato solo lo scooter Suzuki Burgman a terra e accanto un uomo sdraiato testimonia in aula uno degli agenti della Polizia Stradale intervenuti erano presenti diverse persone, tra cui un uomo che diceva di aver assistito all'incidente e di aver seguito la Mercedes per un tratto riuscendo a fotografare la targa».
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LA RICERCA
Le volanti si attivano immediatamente e rintracciano in tempi record l'imputato. Ambrosi nel frattempo ha continuato il suo tragitto fino all'aeroporto di Fiumicino. Gli agenti lo raggiungono al gate 17, dove avvocato e consorte sono pronti a imbarcarsi su un volo per la Sardegna. Ambrosi è collaborativo e indica il punto in cui ha da poco parcheggiato l'auto all'interno dello scalo aeroportuale romano. A quel punto un'altra pattuglia raggiunge Fiumicino ed effettua tutti i rilievi necessari sull'auto dell'imputato constatando la compatibilità tra i segni sulla carrozzeria e l'impatto con lo scooter. E da quel giorno di fine estate si aprono le porte del tribunale per Ambrosi. In aula emerge che alla vittima sono già stati versati 16mila euro. Una somma a titolo di risarcimento del danno fisico e di quelli riportati dallo scooter, ma il giudice è intenzionato a procedere anche per il danno morale e, nello specifico, per l'omissione di soccorso. Nuova udienza ad aprile. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero