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Negli ultimi due anni nell'area tra Monti e il Celio le attività commerciali si sono ridotte dell'11%. Tra Esquilino e San Lorenzo il crollo è stato del 12%. Un po' più contenuta la flessione del centro: -5%, complice anche il maggiore appeal della zona per il turismo. Confartigianato Roma cala l'asso di questi numeri per chiedere di «sospendere» il cantiere del tram Termini-Vaticano-Aurelio perché «potrebbe peggiorare ancora di più una situazione già delicata». L'appello segue quello di tantissime organizzazioni di categoria, come Confcommercio, Confesercenti, Federmoda, Federalberghi e l'associazione Botteghe storiche di Roma, che sono scese in campo per esprimere la loro contrarietà sull'operazione. Gli imprenditori avevano criticato l'opera promossa da una certa lobby tranviaria di sinistra che vorrebbe stravolgere il Centro.
Il presidente di Confartigianato Roma, Andrea Rotondo, sottolinea: «I settori maggiormente in difficoltà si confermano quelli dell'artigianato artistico e della manifattura.
L'ALLARME
Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma, aveva lanciato l'allarme. «Mettiamo in discussione questo tram che taglia in due la città. Soprattutto nel tratto in cui tra Termini e il Vaticano attraversa il centro», aveva sottolineato, chiedendo anche lui un rinvio del cantiere e l'avvio di un confronto «con le realtà sul territorio». «Una mobilità elettrica e sostenibile è quella elettrica su gomma. Abbiamo in Europa aziende e città che stanno sperimentando con grande successo i bus elettrici», aveva segnalato Guasco. La paura che hanno i commercianti è quella di un «ingorgo eterno» in via IV novembre, di un «muro» della preferenziale su via Nazionale, di un passaggio molto stretto su via del Plebiscito.giampiero.valenza@ilmessaggero.it
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