Tutti i nomadi via dal centro di accoglienza a Torre Maura. E i residenti gridano alla «vittoria». Alla periferia di Roma si svolgono in queste ore gli ultimi atti di...
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Torre Maura, manifestanti anti-rom bloccano volontari con pane
Torre Maura, c'è rischio scontri nelle altre periferie: gruppo di nomadi in fuga
E la sindaca Raggi difende la scelta del Campidoglio di trasferire le famiglie rom: «Abbiamo garantito l'incolumità dei 33 bambini inizialmente accolti - ha detto - . Casapound e Forza Nuova hanno tentato di mettere a ferro e fuoco Torre Maura, con slogan e atteggiamenti fascisti e razzisti. Atteggiamenti che nulla hanno a che fare con i cittadini del posto».
I circa sessanta nomadi sono stati tutti spostati in altre strutture del circuito di accoglienza di Roma e gli abitanti di Torre Maura hanno commentato davanti alla struttura, ora vuota: «È la nostra vittoria. Noi il nostro quartiere lo abbiamo difeso. Ma adesso, così come ci siamo ribellati noi, lo faranno anche altri. Chi governa non ci abbandoni, perché i problemi di degrado di queste zone sono sotto gli occhi di tutti -dicono- il posto per quei nomadi è fuori Roma». La possibile conclusione della vicenda a Torre Maura non ferma però le indagini. I pm di Roma che finora avevano ipotizzato i reati di danneggiamento e minacce aggravate dall' odio razziale, stanno valutando di contestare anche il reato di istigazione a delinquere per motivi razziali, così come previsto dall'articolo 604 bis del codice penale. La contestazione del profilo penale, che potrebbe essere formalizzato nei primi giorni della prossima settimana, è legata al fatto che i militanti di estrema destra, come Casapound e Forza Nuova, potrebbero avere aizzato gli animi degli abitanti del quartiere contro la decisione di trasferire i nomadi.
E - dopo l'analisi delle numerose immagini degli episodi dei disordini - non si esclude che nelle prossime ore possano scattare alcuni fermi. In serata si è svolto invece un sit-in organizzato da Forza Nuova. Dietro lo striscione « Roma est all'attacco», hanno sventolato tricolori e bandiere con croci celtiche oltre ad intonare l'inno. Diversi gli slogan contro la sindaca Raggi. «Siamo fascisti e non ci vergognano affatto di questo», hanno anche urlato. «Adesso - hanno annunciato - siamo pronti ad andare in ogni quartiere contro chi vuole distuggerlo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero