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È terminato il fermo biologico e domani le flotte pescherecce dei Compartimenti marittimi di Gaeta, Roma e Civitavecchia torneranno in mare. A gettare le reti a strascico 85 motopesca che sono rimaste ormeggiate nei porti di Gaeta, Formia e Terracina (20 unità), Fiumicino e Anzio (53) e Civitavecchia (12) per 30 giorni. A Fiumicino però è giallo perché 3 pescherecci costretti a restare nel porto-canale in quanto bloccati a monte del ponte “2 giugno”. L’attraversamento mobile è infatti soggetto a manutenzione e le operazioni di sollevamento saranno possibili solo a partire dal prossimo week end, giorni in cui i natanti sono però obbligati a restare in porto. Questo ha scatenato le ire della pesca e della classe politica con in testa i gruppi di centrodestra.
PROTESTA DEI LUPI DI MARE
«Di fatto i dilettanti dell’amministrazione comunale ci hanno “sequestrato” tre pescherecci a monte del ponte “2 giugno” – commenta Gennaro Del Prete, presidente della cooperativa Pesca Romana – che resteranno bloccati per un’altra settimana come se non fossero sufficienti i danni economici provocati alle aziende di pesca dalle restrizioni per l’emergenza Covid e fermo».
LE ACCUSE DEL CENTRODESTRA
Alza la voce anche il centrodestra accusando di leggerezza il governo locale. «La doppia ordinanza sindacale sulle chiusure del ponte 2 giugno rischia di mettere in crisi il settore pesca – si legge in una nota dei capigruppo -. Questo è un abuso che mette ancora più in crisi la fragile economia del settore già fortemente provata. Questa amministrazione dovrebbe stare a fianco dei cittadini invece, con arroganza, continua a emettere editti contro il buonsenso. Inoltre, non si spiega perché un ponte, che ha richiesto anni e investimenti notevoli per essere completato, continui a necessitare di interventi urgenti per funzionare regolarmente». Intanto, i lupi di mare garantiscono per domani pomeriggio una grossa quantità di pescato che finirà sui mercati locali e romani. «Con molta probabilità i 25 pescherecci di Fiumicino porteranno a terra oltre 100 quintali del classico prodotto del mare Tirreno – garantisce Del Prete – questo imporrà ai banchi prezzi molto bassi».
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