Il figlio di chi aveva accoltellato l'agente Yuri Sannino era con il padre a cercare di evitarne l'arresto. A Tor Bella Monaca, secondo la procura che ha iscritto il...
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Poliziotto accoltellato a Tor Bella Monaca, l'audio choc: «Sto perdendo molto sangue»
Roma, Tor Bella Monaca come Scampia: «Troppi morti per imitare Gomorra»
Queste avrebbero ritratto l'uomo con un accendino in mano intento ad appiccare il fuoco al negozio, sfruttando le numerose risme di carta presenti nell'esercizio commerciale. Secondo le indagini condotte dal pm Vincenzo Barba, sarebbe stato poco dopo che i poliziotti si sarebbero precipitati sul posto. Ma, non domo, Maruca avrebbe prima speronato l'auto degli agenti, poi, uscito dal veicolo, avrebbe inferto una coltellata, con una lama di 15 centimetri, nel petto di Yuri Sannino, estratto l'arma e provato a colpire di nuovo la vittima non andando a segno. Nei concitati momenti dell'arresto gli uomini del Casilino avrebbero però avuto il loro bel da fare per arrestare l'aggressore. Negli atti a firma del gip di piazzale Clodio si legge che «circa 30 persone si frapponevano fra gli agenti e il Maruca». E fra questi appunto ci sarebbe stato il figlio. Nei fotogrammi della vicenda tracciati dall'ordinanza figuravano anche le parole della vittima: «Toglietegli il coltello, toglietegli il coltello», avrebbe gridato il poliziotto ai colleghi mentre queste 30 persone si frapponevano fra lui e l'aggressore. L'agente dopo essere stato portato via dalle lamiere delle auto incastonate, venne ricoverato d'urgenza prima al policlinico Casilino e poi all'Umberto I. La vicenda a lieto fine per l'agente attende il processo per chiarire le responsabilità di padre e figlio in quei concitatissimi attimi.
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Il Messaggero