Roma, accoltellò un poliziotto per ostacolare l'arresto del padre: indagato

Roma, accoltellò un poliziotto per ostacolare l'arresto del padre: indagato
di Enrico Lupino
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Giovedì 3 Ottobre 2019, 10:04

Il figlio di chi aveva accoltellato l'agente Yuri Sannino era con il padre a cercare di evitarne l'arresto. A Tor Bella Monaca, secondo la procura che ha iscritto il giovane nel fascicolo degli indagati con l'ipotesi di resistenza a pubblico ufficiale, c'era anche lui. Fra i 30, non identificati, uomini accorsi in difesa di Pietro Maruca, 60enne di origini calabresi arrestato per il tentato omicidio del poliziotto del commissariato Casilino, sarebbe quindi il ragazzo a essere stato individuato dagli inquirenti nell'immediatezza dei fatti avvenuti il 28 giugno scorso. La volante all'interno della quale era seduto l'agente aveva raccolto la chiamata di emergenza della ex moglie del 60enne mentre costui sarebbe stato impegnato nel cercare di dare fuoco con un accendino alla cartoleria della donna. Un raptus, quello del Maruca, che sarebbe stato motivato, come aveva scritto il gip nell'ordinanza di custodia cautelare, dall'abuso di alcolici. Proprio il giudice aveva tratteggiato la personalità dell'accoltellatore come «prepotente, aggressiva e priva di freni inibitori». Oltre alla contestazione di tentato omicidio, l'uomo è infatti indagato per incendio e, anche lui al pari del figlio, resistenza. Una mano alla fedeltà della ricostruzione sarebbe venuta dalle telecamere poste di fronte alla cartoleria.

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Queste avrebbero ritratto l'uomo con un accendino in mano intento ad appiccare il fuoco al negozio, sfruttando le numerose risme di carta presenti nell'esercizio commerciale. Secondo le indagini condotte dal pm Vincenzo Barba, sarebbe stato poco dopo che i poliziotti si sarebbero precipitati sul posto. Ma, non domo, Maruca avrebbe prima speronato l'auto degli agenti, poi, uscito dal veicolo, avrebbe inferto una coltellata, con una lama di 15 centimetri, nel petto di Yuri Sannino, estratto l'arma e provato a colpire di nuovo la vittima non andando a segno. Nei concitati momenti dell'arresto gli uomini del Casilino avrebbero però avuto il loro bel da fare per arrestare l'aggressore. Negli atti a firma del gip di piazzale Clodio si legge che «circa 30 persone si frapponevano fra gli agenti e il Maruca». E fra questi appunto ci sarebbe stato il figlio. Nei fotogrammi della vicenda tracciati dall'ordinanza figuravano anche le parole della vittima: «Toglietegli il coltello, toglietegli il coltello», avrebbe gridato il poliziotto ai colleghi mentre queste 30 persone si frapponevano fra lui e l'aggressore. L'agente dopo essere stato portato via dalle lamiere delle auto incastonate, venne ricoverato d'urgenza prima al policlinico Casilino e poi all'Umberto I. La vicenda a lieto fine per l'agente attende il processo per chiarire le responsabilità di padre e figlio in quei concitatissimi attimi.
 

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