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Invece roditori scorrazzano in centro storico, a San Pietro o in tutte le zone (Prati in testa) dove è massiccia la presenza di ristoranti e di conseguenza di rifiuti; e frotte di ratti non risparmiano neppure le periferie (come l'Aurelio, Torpignattara e Tor Bella Monaca), anche nei pressi delle aree verdi. I romani sono disperati: sia per motivi di decoro e di salute sia perché gli animali rosicchiano i cavi e i tubi delle loro auto, costringendoli a costose riparazioni dal meccanico. Senza dimenticare che nelle scorse settimane il presidente dell'Ordine dei medici aveva paventato problemi di igiene pubblica per «i cassonetti strabordanti di rifiuti dove, oltre a i miasmi, ci sono concreti rischi per la presenza di insetti, topi e gabbiani».
Giovanna, una commerciante in via De Gasperi a San Pietro, racconta disperata che una settimana fa è «dovuta rimanere chiusa in negozio con una cliente per mezz'ora, perché davanti alla mia porta c'erano una decina di topi. Vengono tutti dalla fila di cassonetti presenti nella strada». Aggiungono da un ristorante nella stessa via: «Almeno una volta al mese andiamo noi a pulire quella fila di secchioni, perché vogliamo evitare che i ratti scorrazzino davanti ai nostri tavoli».
Dal Campidoglio fanno sapere che è «esagerato parlare di emergenza topi».
Topi e rifiuti al Colosseo, i turisti filmano tutto: una colonia di ratti nel cuore di Roma
Attualmente il servizio di derattizzazione è gestito dall'Ama, pur non essendo di sua competenza. La municipalizzata dei rifiuti interviene entro 72 ore ogni qualvolta viene chiamata all'opera dal Dipartimento Ambiente, che raccoglie le segnalazioni dei cittadini e dei Municipi. Per la cronaca, il Comune non paga direttamente la sua controllata, ma sconta il costo delle prestazioni dalle multe comminate alla stessa municipalizzata per i ritardi nella raccolta dei rifiuti. Tutto bene? Non proprio: sia perché il personale di Ama non è formato a sufficienza per questa attività sia perché gli interventi preventivi, cioè le derattizzazioni, sono limitati alle zone maggiormente frequentate oppure dove sono presenti scuole e ospedali.
Sempre il Dipartimento Ambiente ha poi creato un apposito tavolo per gestire l'emergenza topi. Lunedì sono stati nominati Giovanni Amori (Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri del Cnr), Dario Capizzi, funzionario specialista Regione Lazio, Bruno Cigini, professore dell'università di Roma Tor Vergata; Anna Loy, professoressa del dipartimento Bioscienze dell'università del Molise, Chiara Paniccia, ricercatore dell'Institute for Alpine Environment. A loro - che lavoreranno a titolo gratuito - un doppio compito: censire i ratti in città (secondo alcune stime della Sima siamo intorno ai 10 milioni) e trovare la migliore soluzione per sopprimerli, dopo che l'Europa sta per mettere al bando i rodenticidi Anticoagulanti, usati al Colosseo. Dal canto suo Ama, accusata spesso di svuotare in ritardo i cassonetti dove i ratti banchettano, sta per dare ai suoi netturbini dei prodotti per pulire i secchioni dopo averli scaricati.
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Il Messaggero