Roma, allarme al Salario: «Duemila tonnellate di rifiuti nel Tmb»

Roma, allarme al Salario: «Duemila tonnellate di rifiuti nel Tmb»
Duemila tonnellate di rifiuti abbandonati nell'ex Tmb di via Salaria andato a fuoco l'11 dicembre scorso. «Una discarica a cielo aperto», denuncia il...

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Duemila tonnellate di rifiuti abbandonati nell'ex Tmb di via Salaria andato a fuoco l'11 dicembre scorso. «Una discarica a cielo aperto», denuncia il presidente del terzo municipio Giovanni Caudo. «Mille tonnellate sono nella fossa e altri mille sono stati sparsi intorno per poterli spegnere. Ma  a distanza di quasi un mese non è cambiato nulla. Queste duemila tonnellate sono all'aria aperta, puzzano. E poi c'è la quota dell'organico stabilizzato che è all'interno dell'impianto». Il presidente ricorda che a ottobre scorso era stata richiesta l'istituzione di un'unità di crisi per la progressiva chiusura dell'impianto, «richiesta che non ha avuto risposta. Il Tmb lo deve chiudere la sindaca, non con un comunicato stampa, ma facendo un atto di indirizzo in giunta con il quale chiede all'Ama di dismettere quell'impianto»


«L'impianto Tmb del Salario è chiuso e fermo (definitivamente) a seguito dell'incendio. Nel sito non viene svolto, da quella data, alcun trattamento dei rifiuti
», precisa l'Ama. «L'area di proprietà dell'azienda capitolina per l'ambiente è però anche sede, come noto e da sempre, di un'autorimessa: tutti gli automezzi che lì transitano per garantire i servizi di raccolta dei rifiuti, inclusa la macchina madre su cui vengono caricati i rifiuti da mezzi più piccoli, portano altrove i rifiuti da avviare a trattamento, valorizzazione e smaltimento. Quanto allo stock dei materiali ancora in giacenza presso l'impianto del Salario, sottoposti a parziale sequestro dopo l'incendio, si rende noto che Ama ha immediatamente avviato le analisi per la caratterizzazione dei rifiuti stessi (combusti e non) e ha sollecitato più volte le Autorità competenti per accelerare le operazioni di rimozione e avvio a corretto trattamento/smaltimento»,  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero