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Un litigio sui binari. Ci sarebbe una discussione nata in famiglia e degenerata, fino a spingere i due contendenti nei pressi della ferrovia con un lancio reciproco di pietre, secondo una prima ricostruzione, come antefatto dell’incidente choc che nel tardo pomeriggio di ieri, a poche centinaia di metri dalla stazione di Bagni di Tivoli, è costato la vita a Maricel Baciu, un cittadino romeno di 49 anni che viveva nel vicino quartiere di Borgonovo: non si è accorto del treno in arrivo, che lo ha travolto uccidendolo sul colpo. Un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo. Per ricostruire l’esatta dinamica e il contorno della drammatica vicenda sono al lavoro gli investigatori della Polfer. La persona con cui stava litigando sarebbe il fidanzato della figlia della compagna, un suo connazionale. Una discussione partita probabilmente proprio in casa.
Ma, secondo le prime testimonianze raccolte e che ora dovranno essere verificate, sembra che tra i due non ci sia stato contatto, pare che fossero abbastanza distanti quando è arrivato il convoglio per cui non ci sarebbero state spinte.
LA RICOSTRUZIONI
Ma sono tutti aspetti che saranno poi chiariti e messi nella giusta concatenazione dagli investigatori della Polfer. In quei cortili dei caseggiati popolari, lambiti dalla strada ferrata, però c’è anche paura e preoccupazione per la mancanza di una barriera di protezione. «Qui – aggiunge un altro inquilino dei palazzoni rossi – ci sono persone che attraversano continuamente i binari. È troppo facile arrivarci. La nostra maggiore preoccupazione è per i bambini e per i ragazzini. Speriamo che si decida di installare barriere di sicurezza, che si mettano cartelli, almeno nei punti in cui la ferrovia corre così vicina alle case».
La circolazione dei treni sulla linea Roma-Pescara, a partire dalle 16.30, è rimasta sospesa fino a tarda sera, con cancellazioni, limitazioni di percorso e rallentamenti fino sessanta minuti. Non lontano da lì, nel tratto in cui la linea tocca Villalba di Guidonia, all’altezza di via Lombardia, il primo giugno del 2016 ci fu un altro drammatico investimento: morì, travolto da un convoglio in transito, un quarantenne del posto. Era sceso dalla sua abitazione per cercare di spegnere un incendio che aveva visto divampare proprio vicino ai binari.
Il Messaggero