Si era appostato in una delle toilette-box di una piscina di Tivoli con uno scopo preciso: rubare immagini delle ragazzine in bagno, con i piedi sul water e lo smartphone puntato....
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Si tratterebbe sia di immagini “catturate” più o meno con le stesse modalità utilizzate negli spogliatoi della piscina di Tivoli, che di altre scaricate da internet. Tutto “catalogato” in una cartella localizzata nel suo pc. Non solo: nell’abitazione romana i poliziotti hanno rinvenuto anche un importante quantitativo di marijuana. Si è proceduto, quindi, all’arresto con doppia accusa: per detenzione e produzione di materiale pedopornografico, ma anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Per la natura dei reati sul caso ora procede la direzione distrettuale antimafia della procura di Roma. Proprio nei giorni scorsi un altro professionista, un informatico dei Castelli Romani, un quarantenne, è stato condannato ad un anno e quattro mesi dal tribunale di Roma perché collezionava centinaia di immagini di fondo schiena femminili scattati, in giro per le strade della Capitale, alle turiste in visita ai monumenti.
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Il Messaggero