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L'obiettivo finale è realizzare il parco fluviale lineare più grande al mondo. Parchi d'affaccio, oasi naturalistiche, aree giochi, percorsi archeologici e ciclabili, attracchi lungo i 50 chilometri percorsi dal biondo fiume. Dall'area del Salario, dove c'è la confluenza con l'Aniene, fino a Ostia Antica. Entra nel vivo la riqualificazione delle sponde del Tevere. Ieri la giunta ha approvato il masterplan, il piano regolatore per il terzo fiume italiano. Un'operazione da 45 milioni di euro, che vedrà - con un investimento iniziale di oltre 7 milioni di euro - restituire alla città i primi tratti già per il Giubileo del 2025. A ottobre infatti partiranno le gare d'appalto per realizzare i parchi d'affaccio di Foro Italico e Ostia Antica e le oasi naturalistiche di Ponte Milvio, Ponte Risorgimento e dell'Acqua Acetosa. Tutte zone adesso preda del degrado. Nei parchi d'affaccio, con i terrazzamenti e le passerelle realizzati sulle sponde del fiume, saranno ospitati, solarium, panchine, chioschi simili a cabine per attività commerciali, attrezzature sportive (soprattutto al "Foro Italico"), aree giochi e giochi d'acqua. Le aree naturalistiche, che saranno tutte riforestate, vogliono diventare degli orti botanici urbani per mostrare ai romani piante palustri ed erbe mediche dal valore assoluto.
L'approvazione del masterplan, spiega l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia, «ci consente di gettare basi per la valorizzazione del più importante ecosistema della nostra città.
SPIAGGE E ORTI BOTANICI
L'operazione di restyling più complessivo, da concludersi dopo il Giubileo, prevede altri 21 interventi: tra le spiagge da creare, la più imponente sarà a Ponte Milvio, sfruttando il deposito di sabbia naturale; nasceranno aree di esondazione con appositi avvallamenti per garantire il deflusso lento e la decantazione delle acque; all'altezza della confluenza tra Tevere e Aniene, vedrà la luce una lunghissima ciclabile per raggiungere il parco archeologico. Eppoi sarà ricostruito a Tor di Quinto il ponte Bailey, dal nome del suo ingegnere, rimosso alla fine degli Sessanta e del quale rimangono tre piloni. E sorgerà a lungotevere delle Navi un importante polmone verde esteso per quasi 17mila metri quadrati, dove è previsto anche un orto botanico fluviale allestito insieme all'università La Sapienza. Tra San Paolo e Marconi, in unno spazio 50mila metri quadri, dopo la bonifica e la riforestazione, nascerà un collegamento verde fino alla spiaggia Tiberis. Parallelamente, poi, il Comune di Roma con la Regione e l'Autorità di bacino del Tevere, lavorerà per aumentare i tratti navigabili del corso d'acqua. In quest'ottica, saranno montate banchine d'approdo in ognuno dei parchi d'affaccio.Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero