Trasforma auto in barca e naviga sul Tevere, bloccato a Roma

Trasforma auto in barca e naviga sul Tevere, bloccato a Roma
Aveva trasformato la macchina, una vecchia Maserati, in una barca con motore fuoribordo e con quella navigava tranquillo sul Tevere a Roma, il tettuccio aperto per poter stare in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Aveva trasformato la macchina, una vecchia Maserati, in una barca con motore fuoribordo e con quella navigava tranquillo sul Tevere a Roma, il tettuccio aperto per poter stare in piedi come al timone. Protagonista un 40enne italiano che ha detto di essere arrivato così da La Spezia e di essere diretto a Venezia, secondo un comunicato della questura della capitale.








La scena bizzarra si è presentata domenica scorsa a romani e turisti. Alle ore 12 la sala operativa dei Vigili del Fuoco ha segnalato al 113 la presenza di un natante ricavato da un'autovettura con a bordo una persona che procedeva tra Ponte Vittorio e Ponte Milvio. L'auto-barca è stata bloccata e messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco all'altezza del Lungotevere della Vittoria.



Il pilota è stato accompagnato dagli agenti di polizia al commissariato Borgo per accertamenti. Ha riferito di essere partito da La Spezia e di voler raggiungere Venezia con quel mezzo. L'uomo è stato diffidato ad ormeggiare in banchina il mezzo e invitato a presentarsi negli uffici della polizia Fluviale. Il 40enne è risultato essere già diffidato da diverse capitanerie di Porto dal navigare con l'insolita imbarcazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero