Mentre è sul banco degli imputati per il maxi processo "Mafia Capitale", Fabrizio Franco Testa incassa una condanna per reati ambientali. L'ex manager di Enav era già finito...
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MAFIA CAPITALE
La condanna per reati ambientali è il guaio minore per il manager, che è tra gli imputati eccellenti del processo contro la cupola mafiosa capeggiata da Carminati. Secondo la Procura, Testa, nel mondo di Mafia Capitale, avrebbe svolto un ruolo chiave: era uno degli anelli di congiunzione tra la gang del "Cecato" e gli ambienti della pubblica amministrazione. Era talmente fondamentale che, per esempio, nel 2012 i sodali si erano mobilitati per tentare di inserirlo nel quadro dirigenziale dell'Ama, la municipalizzata dei rifiuti. Lo scopo di Carminati era quello di pilotare l'aggiudicazione di appalti pubblici relativi allo smaltimento dell'immondizia. L'affare, poi, era sfumato. La prima tranche del processo, in cui si contano 46 indagati, è alle battute iniziali. Il calendario stilato dai pm prevede un ritmo serrato: fino a 4 udienze a settimana. La reazione dei difensori non si è lasciata attendere: i penalisti hanno indetto uno sciopero che inizia oggi, data della seconda udienza, e terminerà il 12 luglio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero