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IL PROVVEDIMENTO
A illustrare in Aula i due provvedimenti è stata l'assessore ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi: «Le modifiche più rilevanti - ha detto - riguardano le modalità di pagamento della tariffa: a partire dal 2024 il versamento della Tari sarà effettuato sia dalle utenze domestiche che non domestiche non più in due rate ma in tre, con scadenza 30 aprile, 31 agosto e 30 novembre. Il contribuente potrà però anche versare l'intero tributo insieme entro il 30 aprile». Questo, ha detto ancora Alfonsi, «comporta anche notevoli risparmi di spesa anche per l'amministrazione che invierà i bollettini una volta soltanto, e una importantissima semplificazione contabile». Rispetto alle modalità di invio per l'avviso di pagamento della Tari «è previsto l'uso della Pec, sia per le utenze non domestiche sia per le domestiche che ne facciano richiesta; è prevista inoltre la possibilità di chiedere l'avviso per posta elettronica ordinaria o altri applicativi informatici.
I NUMERI
Alfonsi ha chiarito alcuni numeri del servizio rifiuti: «Nel 2023 i costi del servizio di gestione da parte di Ama ammontano a 804 milioni, rispetto ai 799 del 2022, un incremento pari allo 0,63% circa. Grazie all'efficientamento di Ama è stato possibile rafforzare la quantità e la qualità dei servizi con un incremento di costi aziendali irrisorio pur a fronte di un'inflazione al 6-7%. Dai costi di Ama è stato possibile detrarre le entrate a da recupero dell'evasione che è quasi triplicato: dai 4,9 milioni del 2021 a 13,6 nel 2022. Le entrate da procedure sanzionatorie sono pari a 2,3 milioni. Il costo del servizio degli immobili di proprietà di Roma Capitale, 5,8 milioni diversamente dal passato non sarà più a carico dei contribuenti romani. Il totale dei costi da finanziare con la Tari per il 2023 ammonta a 773 milioni, leggermente inferiore a quello del 2022. Non prevediamo perciò alcun incremento della tariffa nonostante il tasso di inflazione. Questo in attesa del completamento degli impianti, che ci porterà a un sostanziale abbattimento dei costi e della tariffa, con un beneficio per i cittadini romani».
Roma «è una discarica», «una città di cui vergognarsi». Questo il lapidario tweet di Alessandro Gassmann con tanto di foto di un cestino nel centro di Roma colmo di spazzatura. Dopo una passeggiata, l'attore scrive: «Ci vuole ancora quanto per capire che questi cestelli per i rifiuti nel centro di Roma NON sono adatti? Oggi ho camminato parecchio, la città è una discarica, come da ormai parecchi anni. Davvero uno schifo. Turisti disgustati, gabbiani sui tavoli e nei vicoli che mangiano resti. Fa schifo, non va bene. Quei secchi sono strapieni ed il ricambio è insufficiente». Per Ama risponde il presidente, Daniela Pace, che ricorda come «i cestini sono stati voluti e collocati dalla passata amministrazione capitolina»
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