L’emergenza Covid 19 non ferma i sublacensi, già raccolti 43 litri di sangue. Hanno risposto senza la benché minima paura i donatori locali che si sono...
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«Per l’appuntamento del 25 aprile – dice Fernando Ferzioli, uno dei responsabili e figlio di Gilberto Ferzioli, uno dei fondatori dell’associazione - avevamo più di qualche timore legato all’emergenza Coronavirus, la gente poteva giustamente avere paura di uscire, invece dai primi contatti via social e con mail, i donatori hanno risposto senza indugi e oltre 100 persone hanno dato la loro adesione».
Ma non potevano arrivare tutti insieme come in genere avviene in periodi normali, occorreva predisporre le distanze necessarie, ma anche i percorsi per entrare ed uscire dai locali dell’ ex convitto. «D’accordo con i responsabili del Bambino Gesù – continua Fernando Ferzioli – l’arrivo dei donatori è stato calendarizzato per appuntamento, ogni 30 minuti dovevano presentarsi 15 persone. E’ stato predisposto un itinerario per l’ingresso in sala prelievi del donatore. Dopo la donazione, c’era un altro percorso e tutti restavano a debita distanza e naturalmente tutti erano dotati della relativa mascherina».
Si è svolto tutto regolarmente, al termine della giornata di prelievi il sangue lo hanno donato 93 persone e sono stati raccolti 43 litri di sangue, per i piccoli pazienti dell’ospedale pediatrico romano. Ma con le tre donazioni annuali non finisce l’impegno dell’associazione: «Ogni mese – conclude Ferzioli – gruppi di sei persone si recano al Bambino Gesù e donano sia le piastrine che il plasma e se c’è una emergenza per un bambino che ha la talassemia, c’è sempre un nostro donatore pronto a salvare la vita al piccolo e, purtroppo, questo avviene non di rado». Ora il prossimo appuntamento per il prelievo del sangue è il 6 settembre e quello successivo l’8 dicembre. «Abbiamo un’organizzazione- conclude Fernando - collaudata e un ottimo rapporto con l’ospedale romano, ma tutto questo grazie ai donatori sublacensi che sono sempre presenti».
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Il Messaggero