L’accusa di traffico di influenze è caduta con l’assoluzione piena. Quella di corruzione per l’esercizio della funzione con quella dubitativa. Esce di...
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La corruzione veniva contestata perché Serini in veste di pubblico ufficiale avrebbe ricevuto da parte di Lanzalone che agiva per conto di Costantini «utilità consistite nell’intervento presso il sindaco Raggi per la sua nomina quale commissario straordinario dell’Ipa e per la proroga alla scadenza annuale». Reato ritenuto commesso tra maggio 2017 e quello 2018. In cambio Costantini e Lanzalone si sarebbero fatti «indebitamente dare da Serini a titolo di prezzo della mediazione, un vantaggio patrimoniale consistente nell’attribuzione al Lanzalone&Partners di più incarichi professionali (almeno due)». Costantini è difeso dall’avvocato genovese Federico Fontana che ne ha sostenuto l’estraneità e la buona fede nella vicenda. Le posizioni di Lanzalone e Serini restano al vaglio del processo ordinario in avvio. Lanzalone dovrà rispondere anche di un’altra accusa di corruzione, per atto contrario ai doveri d’ufficio, per aver ricevuto ricche consulenze da Parnasi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero