Dal caro prezzi degli stabilimenti esclusivi e in, ai servizi assenti sulle spiagge libere gestite dal Comune di Roma. Poi l'erosione, la crisi che risvegliato l'animo...
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LE MANCANZE
«C'è una cattiva gestione e una mancata progettualità della città - ammettono gli operatori del commercio - Ostia non è il Far West in cui bisogna entrare con le pistole cariche. Il mare di Roma non potrà neanche mai decollare finché le campagne per riabilitarlo sono deleterie e controindicate». E il video choc della testata del boss sinti - reggente del clan secondo i pm - al giornalista che faceva domande è assurto a simbolo dell'emergenza criminalità a Ostia. Più delle sparatorie in pizzeria o nelle casa degli Spada. Più delle inchieste della magistratura e delle forze di polizia. Più del rumore dell'elicottero di notte che sorprende nel sonno i delinquenti e sveglia un intero quartiere. «Quelle immagini offendono i cittadini onesti e perbene di Ostia - fa sapere Gaetano Di Staso, presidente dell'associazione Vivere Ostia Antica - volevamo dimenticare quella parentesi e invece si continua a fare pubblicità ai criminali». Per la presidente grillina Giuliana Di Pillo quello spot doveva essere «una battuta scherzosa, satira». Per il consigliere M5S del X Municipio Mattei è stato «un bene perché tutti hanno parlato di Ostia». Di sicuro un'idea non apprezzata nemmeno dalla sindaca Raggi. E intanto a Ostia aumentano i disservizi. L'estate è oltre il giro di boa e le spiagge libere della rinascita e che avrebbero dovuto rappresentare il passo del cambiamento sono prive dei servizi essenziali. All'ex Amanusa mancano le passerelle per disabili e anche i bagni. Tutto davanti a un camping internazionale pieno di turisti stranieri. Al Faber Beach, per anni il punto di incontro estivo dei giovani romani, sono ancora in piedi le strutture pericolanti dei chioschi, così come a Ponente. «Non ci sono soldi per demolirli», spiegano dal X. E i bagnanti sono a rischio ogni giorno. In compenso, però, ci sono le reti da beach volley installate da pochi giorni. Al mare di Roma a registrare il tutto esaurito sono le spiagge di Castel Porziano e Capocotta, riportate alla legalità con il prefetto Vulpiani, e dove l'amministrazione capitolina non ha messo mano. A Ostia, ormai i ragazzi non vengono più nemmeno per un «calippo e na biretta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero