“Manderanno le multe nelle buchette postale dei campi rom?” @battimelliC La lotta al rovistaggio, e...
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nelle buchette
postale dei campi rom?”
@battimelliC
La lotta al rovistaggio, e all’uncino che cerca nei cassonetti della spazzatura, è la nuova frontiera della giunta capitolina. Attiene alla riconquista del decoro nella Capitale e a una presentabilità che Roma in molti quartieri. Ma non sarà facile la guerra anti-uncini della giunta Raggi. Sul fenomeno tipicamente locale, ha scritto Fulvio Abbate nel suo monumentale libro: “Roma vista controvento” (Bompiani). Ecco il brano: «Tra le maschere presenti nel presepe interclassista quotidiano dell’Urbe, c’è il rom che rovista a ogni ora dentro i cassonetti. La domanda che, perfino sui più sinceri democratici, la sua vista suggerisce è la seguente: ma quanti cacchio sono?». Sono tanti, sempre di più, sono un esercito e uno sciame e guai ad allontanarli dal cassonetto, perché si rischia un’uncinata sulla fronte. Per evitare il fenomeno basterebbe non eliminare i cassonetti, come sostiene la sindaca, e neanche dotarli di una telecamera, perché finirebbe a sua volta uncinata. Occorrerebbe semplicemente svuotarli i cassonetti. Troppo complicato? Sarà ancora più complicato attuare il divieto anti-rovistaggio. Sai che paura, da parte dei professionisti dell’uncino, nei confronti dei vigili! Zero paura perché zero vigili. S’è mai visto un pizzardone che fa la sentinella al cassonetto? Mai, e mai si vedrà. E nel caso di multa, dove eventualmente mandarla e a chi visto che sarà difficile identificare i nomadi e spesso minorenni dediti a questa attività? Forse sarebbe più realistico arrendersi ai rovistatori perché hanno una utilità sociale, svolgono una funzione civica in assenza di una gestione sana del sistema rifiuti: almeno loro li raccolgono.
mario.ajello@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero