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Ancora un agguato a suon di piombo per le strade di Roma. Ha mirato alle spalle per uccidere, il sicario arrivato con un complice, ieri sera, intorno alle 19,30 in sella a uno scooter in via Giovanni Battista del Ponte, all'Alessandrino davanti al Roxy Bar. Ha aperto il fuoco con una semiautomatica ad altezza uomo e ha centrato alla spalla sinistra e a una guancia, un ragazzo di 23 anni, Emanuele T., già indagato per reati contro la persona e il patrimonio, in particolare per usura, nonostante la giovane età. Il 23enne era seduto ai tavolini del bar per l'aperitivo con il fratello minore. È stato colpito alle spalle. Un raid che sembra nato per rabbia, chi ha sparato lo ha fatto senza nemmeno volere vedere in volto il proprio obiettivo. E non è andato a segno con estrema precisione.
I SOCCORSI
Emanuele, insanguinato, ha provato a muovere qualche passo poi si è accasciato a terra, sotto lo sguardo incredulo del fratello.
Alessandrino, i testimoni degli spari
È un miracolo che non sia morto. Terrorizzati gli altri avventori e i passanti: «Abbiamo sentito almeno due botte, poi le urla e il fuggi fuggi generale, chi ha potuto è scappato via», raccontano alcuni testimoni. Il sicario e il complice si sono dileguati in un attimo. Il ventitreenne, soccorso dal fratello, è stato portato a bordo di un'auto privata al pronto soccorso del Policlinico Casilino dove è arrivato in codice rosso ma, a quanto riferito dai sanitari agli investigatori dell'Arma, non in pericolo di vita.
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LE INDAGINI
Sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia Casilina che hanno battuto la zona a caccia dello scooter bianco con i due fuggitivi. Sono i militari di via Aldo Balma a indagare su chi e perché abbia voluto dare una lezione al ventitreenne. Appena sarà possibile ascolteranno anche il ragazzo ferito in ospedale.
Un'azione plateale, in un'ora del giorno in cui le attività sono tutte ancora aperte, in un luogo, all'angolo con viale Alessandrino, molto frequentato dai residenti del quartiere a Est della Capitale, tante le famiglie con bambini ancora in giro prima di rincasare per la cena.
I RILIEVI
Gli inquirenti fino a notte inoltrata hanno acquisito le prime informazioni rese dai testimoni, soprattutto hanno richiesto le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza degli altri negozi (il bar non ne sarebbe provvisto), specie nel quadrante racchiuso tra viale Alessandrino, via dei Fiori, via del Campo e via degli Oleandri, strade in cui per forza lo scooter deve essere passato.
Un testimone ha detto di avere visto una persona, senza il casco e con il volto parzialmente travisato, spuntare improvvisamente dall'angolo e sparare con la pistola in pugno.
LE PISTE
Di sicuro, chi ha premuto il grilletto ha puntato su di lui. E sapeva dove andare a cercarlo. I due fratelli, infatti, erano soliti trascorrere il tempo all'Alessandrino. Nonostante le loro famiglia si fosse trasferita appena fuori Roma, erano cresciuti nel quartiere e qui erano rimaste concentrate tutte le loro amicizie e così i loro interessi. Gli investigatori non tralasciano alcuna pista, soprattutto quella legata ai precedenti della vittima. L'ipotesi è quella di una vendetta personale, dettata dalla rabbia cieca o dall'esasperazione. Oppure un regolamento di conti, questioni di soldi, non andate a buon fine. Ma è ancora presto per sciogliere il rebus e nulla è escluso.
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Il Messaggero