«Correte vi prego sparano in strada», decine di chiamate arrivarono il 3 settembre ai centralini dei carabinieri. Una sparatoria davanti a un'officina in via...
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Subito dopo il conflitto a fuoco, a finire in manette furono lo stesso 52enne ferito, il figlio, proprietario dell’officina e uno dei dipendenti, accusati, a vario titolo, di tentato omicidio e detenzione illecita di arma da fuoco. La svolta nelle indagini, fin da subito ostacolate dalla condotta omertosa e scarsamente collaborativa dei protagonisti individuati, è venuta dal repertamento delle impronte digitali e dai filmati dei circuiti di videosorveglianza installati nei pressi dell’attività, attraverso la cui visione i carabinieri sono riusciti a ricostruire l’intera dinamica dei fatti e ad identificare i cinque arrestati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero