Le ultime circolari sono arrivate tra venerdì e sabato provocando l'ira di centinaia di genitori costretti ad aspettare altri dieci giorni per poter mandare i propri...
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LE SITUAZIONI
All'Istituto comprensivo Pietro Maffi la circolare della preside con cui annuncia l'apertura il 24 settembre recita così: «Non sussistono le condizioni tecnico-igienico-sanitario necessarie per usufruire dei locali scolastici nel rispetto delle normative vigenti». In particolare «sono tuttora in corso i lavori di adeguamento e miglioramento nei plessi Maglione e Don Morosini, il plesso Maffi, oggetto di lavori di efficientamento energetico, è stato consegnato in data odierna (9 settembre, ndr) e le pulizie e la igienizzazione dei locali richiedono un tempo adeguato, connesso alle dimensioni dei plessi». In questo istituto poi il ripristino delle aule, la sistemazione degli arredi e l'apposizione della segnaletica per il distanziamento delle postazioni «Non appaiono compatibili per consentire l'avvio delle lezioni per il 14 settembre». Ancora: all'Istituto Via Ceneda, che aprirà anch'esso il 24 settembre, la comunicazione del rinvio è stata diffusa alle famiglie venerdì. Tra i motivi principali, i ritardi sui test sierologici, non svolti o svolti in ritardo dai docenti e l'assenza dei banchi monoposto. Anche l'Istituto comprensivo Chiodi Dionigio Romeo di via Appiano 15 ha posticipato la ripresa didattica al 23 settembre «per riorganizzare gli spazi in base a quanto previsto dall'ultima normativa in materia di sicurezza e per inserire l'organico».
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GLI AMPLIAMENTI
Anche l'Istituto Mar dei Caraibi (X Municipio) ritarderà l'apertura seppur di un solo giorno perché il dipartimento Simu del Campidoglio che doveva provvedere a realizzare le pareti divisorie nelle palestre non ha trovato i materiali per tempo e dunque i lavori si protrarranno di 24 ore. Tra gli istituti che hanno differito al 24 settembre l'apertura anche l'Ic Rosetta Rossi, l'Ic Paolo Stefanelli, l'Ic Largo Oriani, l'Ic Crivelli. Su questi e su altri pesa la mancata conclusione dei lavori di edilizia leggera per recuperare più ambienti possibili per gli studenti. Dall'Ufficio scolastico Regionale il direttore Rocco Pinneri constata un dato: «Sull'edilizia paghiamo un ritardo trentennale sia nella realizzazione di nuove scuole che sugli interventi di manutenzione». Ma a pesare è anche l'assenza dei docenti tant'è vero che sono state già previsti circa 5mila contratti di supplenza per l'anno ormai alle porte. «Come è noto uno dei nodi, cronicamente irrisolti - commenta Laila Perciballi, presidente del Movimento consumatori di Roma Capitale - che impedisce alle scuole di ripartire è la difficoltà a coprire le cosiddette cattedre vuote». Posti scoperti che in tempi di pandemia rendono ancora più difficoltosa la ripartenza.
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Il Messaggero