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Troppe occupazioni nei licei romani, oltre ai danni alle strutture sono a rischio anche i fondi Pon: per le scuole quest’anno sarà un salasso. La Preside del liceo Mamiani, occupato da ormai una settimana, scrive direttamente alle famiglie e chiede di far ragionare gli occupanti: «se non rispettiamo le scadenze, chi rimborserà la scuola?».
Scuole occupate, a rischio i fondi Pon e Pnrr
L’allarme parte dai dirigenti scolastici e non è di poco conto: quest’anno infatti oltre ai danni causati dalla perdita delle lezioni in classe e dai vandali che spaccano computer, porte e finestre, c’è un altro aspetto che rischia di far saltare i conti degli istituti scolastici superiori. Quale? Le scadenze di fine anno che, tra la chiusura del bilancio e la rendicontazione, non fanno dormire sonni tranquilli ai presidi. Tanto che questa mattina la dirigente scolastica Tiziana Sallusti, a capo dello storico liceo Mamiani di viale delle Milizie, ha deciso di fare appello alle famiglie per spiegare i rischi a cui l’istituto va incontro. «Abbiamo attivato progetti Pon per 64mila euro - spiega - senza rendicontazione dobbiamo restituirli.
Roma, notte di occupazioni nelle scuole: blitz degli studenti dal Mamiani al Tasso
Scuole occupate: si aggiungono anche Plauto, Tullio Levi Civita e Kant
Gli studenti oltre al liceo Mamiani, hanno già occupato i licei Virgilio, Tasso e Manara, Morgagni, Colonna, Archimede e Aristofane. Negli ultimi giorni anche il Plauto, il Tullio Levi Civita e il Kant. Al Righi si è trattato di un’operazione lampo, con i ragazzi che sono usciti dall’edificio dopo una trattativa con genitori e preside.
Scuole occupate, il rischio vandalismo
Anche la liceo Virgilio ci sono i lavori in corso: «Abbiamo paura che i ragazzi possano ferirsi, ci sono le impalcature - spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma - non possiamo andare avanti così, ogni anno. La preside del Mamiani ha ragione, in questa situazione ci sono tutte le scuole. Entro fine mese gli istituti tecnici devono decidere se aderire alla riforma dei 4 anni oppure no: è un passaggio molto importante, ma se non c’è tempo per i colleghi e i consigli come si decide? Se i ragazzi non escono saranno chiamati a prendersi le loro responsabilità». Responsabilità pesantissime: basti pensare che nelle scuole in cui le occupazioni sono terminate si contano i danni per oltre 150mila euro. «I dirigenti scolastici hanno l’obbligo di segnalare l’occupazione alle forze dell’ordine e chiudiamo allora che vengano identificati gli occupanti, quando sono dentro, altrimenti poi una volta usciti si contano i danni e pagano tutti. Tutta la scuola ma anche l’intera collettività: mi sembra assurdo e iniquo». Il malcontento sta crescendo anche tra i ragazzi, poco prima del ponte dell’Immacolata, giovedì pomeriggio, un comitato di studenti si è riunito a Parco Schuster per decidere nuove mobilitazioni, a cominciare dal liceo Keplero, ma tra loro c’erano anche molti contrari.
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