In classe senza banchi e sedie, niente farmaci nelle materne

Inalienabile tanto quanto l'obbligatorietà scolastica c'è un aspetto che rende a volte difficile vivere classi, corridoi, bagni e palestre di un istituto. Ed...

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Inalienabile tanto quanto l'obbligatorietà scolastica c'è un aspetto che rende a volte difficile vivere classi, corridoi, bagni e palestre di un istituto. Ed è l'aspetto relativo a quello che manca in una struttura scolastica e che risponde al nome di arredo. In un caso su tre, registrando le richieste arrivate al Comune e alla Città Metropolitana (gli enti titolati a provvedere tecnicamente ai bisogni delle scuole), i più malandati sono i banchi e le sedie. Traballanti nei casi migliori, con le gambe piegate o i sedili alzati e bucati. Anche per i docenti stessi a volte è problematico riuscire a fare lezione dalle cattedre sbilenche che pure ci sono.


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Ma gli arredi costano e a pagarli in teoria dovrebbe essere il Comune di Roma per quanto riguarda le elementari e medie di sua competenza e la Città metropolitana (ex provincia) se l'istituto in questione è un liceo o un tecnico-professionale. Risorse permettendo nei rispettivi Bilanci. A metà luglio è arrivata una triste conferma: il responsabile del III dipartimento della Città metropolitana di Roma Capitale con una nota inviata agli istituti secondari di II grado ha comunicato che per l'anno scolastico 2019-2020 non potranno essere accolte le richieste per la fornitura di nuovi arredi scolastici a causa del mancato stanziamento di fondi nel Bilancio 2019 dell'ente metropolitano.

LE RISORSE
A spiegare la situazione, la consigliera M5S in Città metropolitana, Maria Teresa Zotta, con delega alla scuola: «La nota viene mandata purtroppo ogni anno perché non è possibile fare programmazione senza l'approvazione del Bilancio annuale. Il problema degli arredi viene invece risolto quasi sempre in fase di assestamento. Nel 2017, ad esempio, con la variazione abbiamo isolato all'incirca 700 mila euro, avviando poi un bando che si è concluso quest'anno e che ha permesso di consegnare circa 4 mila banchi e 8 mila sedie». Bastano? Secondo le stime delle associazioni di settore il 60 per cento degli arredi oggi utilizzati in una delle oltre 1.400 scuole romane risale agli anni Settanta del secolo scorso. E quasi tutti andrebbero sostituiti. Si parla di un fabbisogno di almeno 100 mila nuovi mobili. A dare una mano nel risanamento di ciò che serve per rendere vivibile una classe, da anni ci pensano le fondazioni o gli enti privati che riescono a colmare quei gap che danno filo da torcere alle amministrazioni. Ma i problemi non si esauriscono negli arredi.

FARMACI E QUADERNI

Per diverse scuole, nidi e materne, ad esempio, i Municipi di Roma procedono a rilento con i bandi per fornitura dei medicinali da banco. Quei farmaci che possono servire, soprattutto quando gli alunni sono bambini piccoli, come il paracetamolo. Senza necessariamente ricordare, poi, le collette delle famiglie che per le scuole acquistano carta igienica, quaderni, libri, dizionari e tutto quello che può servire a rendere maggiormente confortevole ambienti che per loro stessa definizione dovrebbero sempre dimostrare dignità.
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Il Messaggero