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Neanche il rischio Covid spazzerà via il problema delle classi pollaio dalle scuole romane. L’allarme arriva dai presidi delle superiori, che stanno completando le piante delle scolaresche dopo il boom di iscrizioni soprattutto nei licei (21mila le domande): «Il prossimo anno - spiega Cristina Costarelli, dirigente del Newton e vicepresidente dell’Anp del Lazio - il 60-65% delle aule ospiterà tra i 27 e i 30 alunni, di più se aggiungiamo i bocciati. E pur non sottovalutando le restrizioni che ci impone il pericolo di contagi, con questi numeri è difficile garantire una buona didattica». Non basta. C’è il problema degli esuberi: dopo la chiusura delle iscrizioni all’11 febbraio molti ragazzi esclusi dai licei di prima scelta non sanno ancora quale scuola frequenteranno.
In sintesi, il prossimo anno, avremo al primo anno 6 classi pollaio ogni 10: quasi 1200 sulle 2.300 che si formeranno nei 220 istituti superiori della Capitale. Un’enormità secondo gli esperti, che vedono in 22-23 il massimo di allievi per ogni aula. Qualche settimana fa i presidi romani segnalarono il problema all’Ufficio scolastico regionale, chiedendo di non superare il tetto dei 23 per classe. Ma su questo tema il provveditore Rocco Pinneri ha le mani legate, perché la legge nazionale prevede che ogni scolaresca rientri in un range tra i 27 e i 30 alunni. In quest’ottica il rappresentante del governo sta lavorando con la Città Metropolitana e i Municipi (specie il I) che registrano la necessità di trovare più spazi. Sul primo fronte, quello dell’ex Provincia, la vicepresidente Maria Teresa Zotta avrebbe già individuato sei scuole dove installare prefabbricati con wifi nei cortili. Tra le realtà scelte ci sono, oltre al Democrito, il De Sanctis, il Farnesina o il Vivona. «Ma stiamo lavorando sul tema anche nella provincia, specie ad Ardea - spiega Zotta - Vogliamo garantire condizioni migliori di studio ai ragazzi evitando, però, che i comuni intorno alla Capitale gravitino sugli istituti di Roma. Stiamo anche ragionando con il Vicariato e scuole paritarie per trovare spazi».
LO STRATAGEMMA
Accanto a quello delle classi pollaio c’è un altro problema da risolvere: con il boom di iscrizioni ai licei molti ragazzi non hanno ancora trovato una scuola per il prossimo anno.
Il Messaggero