Manipolare geneticamente le cellule del sistema immunitario per renderle capaci di riconoscere e attaccare il tumore. Lo hanno fatto i medici dell'Ospedale Bambino Gesù...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il bambino di 4 anni sottoposto per la prima volta al trattamento sperimentale di terapia genica all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma era affetto da leucemia linfoblastica acuta di tipo B cellulare, che rappresenta il tipo più frequente di tumore dell'età pediatrica: la malattia fa registrare 400 nuovi casi ogni anno in Italia. Aveva già avuto 2 ricadute (recidive) di malattia, la prima dopo trattamento chemioterapico, la seconda dopo un trapianto di midollo osseo da donatore esterno (allogenico). Ma a un mese dall'infusione effettuata presso la struttura capitolina, il bambino sta bene ed è stato dimesso perché non vi è più traccia di cellule leucemiche nel midollo. E la stessa speranza si nutre per altri due pazienti, a breve.
Il piccolo è anche il primo paziente italiano curato con questo approccio rivoluzionario all'interno di uno studio accademico. «Per questo bambino - spiega Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia pediatrica, Terapia cellulare e genica del Bambino Gesù - non erano più disponibili altre terapie potenzialmente in grado di determinare una guarigione definitiva.
L'approccio adottato dai ricercatori differisce parzialmente da quello nord-americano. Diversa è la piattaforma virale utilizzata per realizzare il percorso di modificazione genetica. Diversa è la sequenza genica realizzata, che prevede anche l'inserimento della Caspasi 9 Inducibile (iC9), una sorta di gene «suicida» attivabile in caso di eventi avversi, in grado di bloccare l'azione dei linfociti modificati. È cioè una misura ulteriore di sicurezza per fronteggiare i possibili effetti collaterali che possono derivare da queste terapie innovative. Diversa, infine, è la natura della sperimentazione: è uno studio tutto italiano dedicato a quest'approccio ed il processo di manipolazione genetica e la produzione del costrutto originale realizzato per l'infusione - un vero e proprio farmaco biologico - avvengono interamente all'interno dell'Officina Farmaceutica (Cell Factory) del Bambino Gesù a San Paolo.
Il ministro Lorenzin. «Un caloroso e sincero plauso ai medici e ai ricercatori dell'Ospedale Bambino Gesù per il successo dello straordinario trattamento innovativo di terapia genica con cui è stato curato per la prima volta in Italia un bambino di 4 anni, che oggi sta bene ed è stato dimesso, affetto da leucemia linfoblastica acuta». Lo dichiara il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «Questo trattamento rivoluzionario - sottolinea - che prevede la manipolazione genetica delle cellule del sistema immunitario per renderle capaci di riconoscere e attaccare il tumore, rappresenta un grandissimo successo per la nostra ricerca ed è il frutto di quasi 3 anni di lavoro nell'ambito di uno studio accademico promosso anche dal Ministero della Salute». «Questo successo - prosegue - conferma come nella nostra sanità vi siano strutture eccellenti, all'avanguardia nella ricerca e di livello internazionale di cui tutti dobbiamo essere fieri. Sono scoperte come questa che ci consentono di guardare al futuro e a quello della Medicina con fiducia e consapevolezza che la Scienza e la Ricerca sapranno sempre prendersi cura dell'umanità, specie se fragile». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero