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Sono da poco passate le 9 quando a San Basilio un paio di macchine sono in fila a un distributore di benzina. Stefania abbassa un finestrino, sa che è in ritardo per andare a lavorare ma è letteralmente presa dal panico. «Vengo da Guidonia e l'idea di avere due giorni di sciopero dei benzinai proprio non la riesco a sopportare - dice - preferisco far tardi in ufficio ma sapere di non restare a secco. Ho deciso di fare il viaggio di andata e poi il pieno così il serbatoio l'ho potuto far riempire il più possibile». Come lei, migliaia di romani sono corsi ai distributori, a tal punto che in qualche caso i serbatoi si sono svuotati. Lo sciopero iniziato ieri sera alle 19 e che terminerà alle 22 di domani per Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio (e ristretto fino alle 22 di oggi per gli aderenti a Faib Confesercenti dopo l'incontro che le categorie hanno avuto con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso), ha gettato nel panico moltissimi utenti al volante e in sella ai motorini.
CHI RESTERÀ APERTO
Non parteciperanno alla protesta nata contro le nuove regolamentazioni, le pompe bianche (i distributori indipendenti non legati ai grandi marchi petroliferi, ndr), e quelli di due sigle, Angac e Asnali. Ferruccio Schiavello, coordinatore nazionale del settore energia di Asnali, spiega che la situazione sarà meno drammatica di come è stata immaginata. «Ormai ci sono tantissime pompe bianche nel mercato - aggiunge - poi ci sono tutti i nostri aderenti. Noi abbiamo scelto di non partecipare allo sciopero perché la categoria ha già un tavolo di confronto con il Governo».
QUANTI SONO
In totale, all'interno del Comune di Roma ci sono 869 impianti che erogano benzina, altrettanti gasolio, 105 gpl, 30 metano.
Sono sul piede di guerra i consumatori. Anna Rea, presidente dell'Adoc, sottolinea: «È uno sciopero sbagliato che di fatto produce disagi per i consumatori e per gli oltre 1,9 milioni di automobilisti della Capitale». «Oltre al danno, la beffa: stiamo assistendo ad ulteriori aumenti dei prezzi di benzina e gasolio in vista dello sciopero». «Minacciare uno sciopero in questo modo non ha né capo né coda. Chi doveva fare rifornimento l'ha fatto oggi», commenta Franco Cerasuli, responsabile per il Lazio di Angac. Intanto, in un distributore tra Vigne Nuove e Casal Boccone lunedì sera si è rischiata la rissa: alcuni automobilisti andati lì anche per fare il pieno causa sciopero hanno avuto l'auto in panne perché è stata erogata acqua. Cinque i mezzi fuori uso che si sono fermati poco dopo. «Acqua cristallina usciva dalle pompe», dicono i clienti. La società di gestione della pompa ha promesso che avvierà i rimborsi dietro presentazione di regolari fatture.
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
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Il Messaggero