Avevano mezzi e strutture per portare a termine ogni colpo nella maniera perfetta: rubavano carburante dall'oleodotto che forniva l'aeroporto di Fiumicino. Fino a questa...
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L'operazione è scattata al termine di un'accurata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, diretto dal procuratore aggiunto Lucia Lotti. La vasta operazione, che vede impiegati più di 150 Carabinieri, è iniziata all'alba e interessa le città di Roma e Provincia, Napoli, Trieste e Cagliari, dove si stanno rintracciando tutti gli appartenenti all'organizzazione criminale.
I componenti della banda sono ritenuti responsabili anche dell'esplosione e del conseguente incendio del pozzetto di ispezione della rete Eni, avvenuto la notte del primo dicembre dello scorso anno, a Maccarese, che richiese l'intervento di svariate squadre dei Vigili del Fuoco e che ha provocò la chiusura per alcune ore del traffico della limitrofa autostrada Roma - Civitavecchia, oltre all'ingente danno economico di bonifica per la società proprietaria della conduttura. Nel corso di un tentativo di furto, la banda provocò una fuoriuscita di carburante da cui scaturì il tutto.
A capo dell'associazione per delinquere, i Carabinieri hanno individuato un italiano 42enne, imprenditore della provincia di Roma, che attraverso la sua fitta rete di conoscenze nell'ambiente della commercializzazione degli idrocarburi, si occupava di smerciare «in nero» il carburante rubato, oltre a fornire tutto il sostegno logistico necessario agli altri membri dell'associazione: dal deposito per la temporanea custodia del carburante rubato, all'individuazione delle strutture alloggiative ed al noleggio dei mezzi impiegati per le incursioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero