«What does it mean “A scrocco”?» chiede Kevin, primo liceo di una scuola americana sulla Cassia al suo compagno di classe italiano. Scambi culturali tra...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Roma caput mundi? Almeno ci si prova. Sarà per questo che alcuni giovani romani hanno creato su Facebook la pagina “Rome is more”: un dizionario della romanità alla Alberto Sordi dove modi di dire, slang e frasi in dialetto vengono tradotte in inglese in senso letterale con tanto di pronuncia corretta e spiegazioni su quando e come usarle. E il risultato è davvero esilarante.
Sfogliando tra le pagine virtuali, ad esempio, “Eccallà” diventa “There is it”; “C’ho l’abbiocco” “to have a feel of tiredness”; “Mobbasta”, “enough”. E ancora “Se lallero” si trasforma in “Yes of course (in a in ironic sense)”; “Che gianna” “Windy weather” e non poteva mancare il “Daje” che in inglese diventa “Come on!”. La guida - si legge -è dedicata a Roma, a chi non la capisce, a chi la lascia ma anche a chi riman, perché noi romani “semo de coccio”». E per questo, mi sa, non serve la traduzione.
Il Messaggero