A Ostia si sblocca la palestra della legalità. «Oggi iniziano i lavori per aprirla», è l'annuncio su twitter del presidente della Regione...
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Un segnale forte in un quartiere difficile come quello di Ostia Nuova, roccaforte dei clan e terra di malaffare. A pochi metri infatti c’era infatti un’altra palestra: quella della famiglia Spada, fatta sgomberare perché occupava abusivamente un magazzino del Comune di Roma. Ora i bambini del quartiere avranno a disposizione nuovi spazi, all’insegna della legalità e dell’inclusione sociale. All’interno della struttura, tra via Carlo Avegno e via dell’Idroscalo, si promuoveranno attività sportive gratuite, corsi per gestanti, programmi di dopo scuola, city camp e iniziative culturali. Sarà fondata anche una squadra di calcio dilettantistica.
Il programma prevede l’accesso e la frequenza a rette agevolate per gli studenti, che potranno anche prendere lezioni di fitness, arti marziali danza e ginnastica artistica. «Il nostro messaggio a tutti quelli impegnati sul fronte della difesa della legalità - aveva promesso il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, il giorno della firma del protocollo d'intesa insieme al ministro della Giustizia, Andrea Orlando - è che non vi lasceremo mai da soli».
La rinascita
L’iniziativa è frutto di una collaborazione tra la Regione e la sezione delle misure di prevenzione del Tribunale di Roma. Il porto del malaffare diventa, dunque, il porto della legalità. Sigillato a più riprese, il porto da 800 posti barca è sotto amministrazione giudiziaria da oltre tre anni. L’approdo di Ostia, al centro di molteplici indagini della Procura, è pronto a rinascere dalla “palestra sociale”, una sorta di risposta a quelle aperte e sgomberate a più riprese per anni gestite dagli Spada. Un simbolo nel simbolo, un luogo di aggregazione per la comunità all’interno del luogo dove Mauro Balini (patron del Porto a processo per bancarotta) intrecciava i suoi legami con la malavita del litorale. L’edificio che ospiterà la palestra è lo stesso dove l’ex presidente del municipio, il dem Andrea Tassone, coinvolto nell’inchiesta Mondo di Mezzo, voleva collocare la caserma dei vigili urbani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero