Prima esce una nota congiunta, Viminale-Campidoglio. Parla di clima «costruttivo» e punta sulla collaborazione interistituzionale - «come quella già in...
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Secondo punto: intervenire «con uno strumento normativo per mettere sul mercato le oltre 200 mila case sfitte o invendute presenti a Roma». Un'operazione di questo tipo, è la linea della sindaca, «oltre ad andare incontro alle richieste delle famiglie, potrebbe rilanciare il settore dell'edilizia in crisi da anni». Il governo, continua, «ha gli strumenti per riattivare il mercato». Il piano immaginato dal Campidoglio, che necessita dell'accordo del governo come elemento essenziale, consiste in sgravi fiscali finalizzati a rimettere sul mercato gli alloggi vuoti. I risultati positivi, secondo il Comune a 5 Stelle, si sostanzierebbero su più fronti: gli enti locali potrebbero acquistare nuovi immobili da destinare all'edilizia residenziale pubblica, lo stesso mercato immobiliare verrebbe alimentato, le ristrutturazioni conseguenti rimetterebbero in moto in generale l'economia e i posti di lavoro della Capitale. Da Confedilizia arriva un plauso alla proposta: «Limite a Imu e Tasi per gli immobili locati con i contratti a canone concordato». Il primo incontro, tanto atteso, tra la sindaca e il ministro dopo lo sgombero dell'immobile di via Curtatone e i fatti di piazza Indipendenza si conclude con la soddisfazione del padrone di casa. «Sono soddisfatto - dice - quando c'è collaborazione tra istituzioni è un bene per il Paese».
IL FRONTE
I due concordano su una lista di «priorità» di nuove azioni da intraprendere. La raccomandazione di Minniti è che prima dell'intervento, nella massima collaborazione istituzionale con Prefettura e Regione, si arrivi a un censimento di chi abita nei palazzi occupati per tutelare «le fragilità». Ovvero: anziani, donne e bambini. Nella Capitale sono in tutto cento gli immobili «attenzionati».
Virginia Raggi ribadisce la linea della tolleranza zero anche nella galleria commerciale che la ospita per qualche minuto dopo l'incontro in Viminale: «Non ci sarà alcuna corsia preferenziale per chi occupa abusivamente ma l'offerta di sostegno a tutti coloro che ne hanno diritto: iscritti nelle liste di attesa per gli alloggi pubblici e persone con fragilità». Questa «consapevolezza» di Virginia Raggi, come la definiscono in Viminale, sembra essere piaciuta al ministro.
Durante l'incontro la grillina, accompagnata dall'assessore ai Servizi sociali Laura Baldassarre e dal delegato alla Sicurezza Marco Cardilli, rimette sul tavolo l'ipotesi di una moratoria sulle quote di migranti che spettano alla Capitale.
Il titolare del Viminale in un certo senso la frena subito perché dall'analisi dei flussi non c'è alcuna situazione emergenziale: gli sbarchi nelle coste italiane stanno registrando una frenata notevole. Rimane sullo sfondo, la vicenda dell'immobile sgomberato in via Curtatone, un passaggio su cui il Comune relaziona sullo stato dell'arte: ci sono ancora decine di migranti che vagano per la città e dormono per strada perché rifiutano le soluzioni proposte.
In generale, al tavolo, tutti convengono che quella pagina sia da dimenticare per come è stata gestita.
Il Messaggero