Roma, vaccini, a ottobre si parte con l'antinfluenzale: in campo 3.500 medici di famiglia

Roma, vaccini, a ottobre si parte con l'antinfluenzale in campo 3.500 medici di famiglia
Le dosi di vaccino sono state già acquistate - più di 1,2 milioni di fiale - i medici sono pronti e in attesa che il governo sciolga il nodo sulla terza...

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Le dosi di vaccino sono state già acquistate - più di 1,2 milioni di fiale - i medici sono pronti e in attesa che il governo sciolga il nodo sulla terza somministrazione vaccinale contro il Covid, la Regione Lazio è pronta, come di consueto, a far partire dal primo ottobre la campagna antinfluenzale.

Perché non è solo il Sars-Cov-2 a spaventare: resta il virus dell'influenza, seppur molto attenuato rispetto al passato, da cui proteggersi e proteggere moltissime categorie, a partire da sanitari, fragili e over 80. Il Lazio pertanto sta ultimando le procedure per far partire, dal prossimo primo ottobre, la nuova campagna che coinvolgerà sull'intero territorio regionale 3.500 medici di famiglia e pediatri. 

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La campagna dello scorso anno portò a proteggere dall’influenza 1.658.793 persone (880.347 a Roma) il 71,5% in più rispetto al 2019 quando ad essere vaccinati furono 966.776 residenti. Un ruolo fondamentale per il raggiungimento di questo risultato fu svolto dai medici di famiglia che vaccinarono nei loro ambulatori 1.312.583 persone. Anche adesso i camici bianchi sono pronti a mettersi a disposizione: «Il nostro impegno sarà massimo anche in questa stagione», spiega il segretario provinciale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale Pierluigi Bartoletti. E come da prassi il loro impegno sarà economicamente riconosciuto dalla Regione.

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Nelle categorie per le quali la vaccinazione è raccomandata con livelli di priorità rientrano gli operatori sanitari - compresi gli ospedalieri e quelli delle strutture di assistenza a lungo termine - gli adulti con un’età uguale o superiore ai 60 anni, con precedenza alle persone ricoverate nelle Rsa. Seguono poi le donne che all’inizio della stagione influenzale si trovino in gravidanza o nel periodo “post-partum”, i bambini con età superiore ai 6 mesi e fino a 6 anni e le persone dai 6 ai 60 anni affette da malattie croniche dell’apparato respiratorio, cardiopatici, diabetici, persone affette da epatopatie croniche, insufficienza renale, tumori, malattie congenite o acquisite (come l’Hiv) che comportano una carente produzione di anticorpi. Tra le altre categorie “target” infine i donatori di sangue, il personale delle forze dell’ordine nonché coloro i quali per lavoro sono a contatto con gli animali e dunque allevatori e macellatori.

 

 
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Il Messaggero