Il boss Daniele Ferri ha ben chiaro i futuri scenari sulla vendita della droga a Roma. Lui vuole rompere gli equilibri in alcune zone, conquistare nuovi territori, accrescere i...
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Blitz antidroga: 16 arresti, tra loro anche un poliziotto. La centrale di spaccio in un parrucchiere al Trullo
«Dal contenuto di alcune particolari conversazioni tra presenti - scrive il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Barbara Zuin, nella richiesta d’arresto - appare chiara la ferma volontà del Ferri di estendere capillarmente la sua organizzazione mediante l’imposizione di nuovi soggetti su nuove piazze di spaccio in modo da affermare il suo predominio territoriale». Ecco il riassunto della conversazione tenuta dal boss con i suoi uomini il nove dicembre del 2017: «Io voglio dire a Carmine (Carmine De Luca) se lui conosce persone di cominciare a mettersi a fare le piazze, che ne so dove conosciamo mettiamo persone, se hai una persona valida lui lo prendiamo gli diamo la robba (la sostanza stupefacente da spacciare) e lo mettiamo sulle piazze queste qua, questa la piazza dal ciccione, prendiamo uno valido lo mettiamo alla piazza qui al Green bar (Green bar gelateria in via del Trullo)». E poi aggiunge: «c’abbiamo un altro valido? Lo mettiamo alla piazza, facciamo tutti pischelli mettiamo tutti in piazzali mettiamo tutti a lavorare con i pezzetti». «Con conseguente aumento dei profitti», annota la procura.
Di fatto Ferri non si accontentava, semplicemente, di essere un grande fornitore di droga.
Il Messaggero