Il Comune rispedisce le ditte della manutenzione a stappare i tombini asfaltati per errore durante i lavori del piano anti-buche. «Tutto a spese delle imprese», spiega,...
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Da piazza Barberini alla Colombo, in tante strade dove a inizio febbraio è partita la campagna del Campidoglio per rimettere a nuovo le carreggiate-groviera, gli operai delle imprese incaricate hanno versato il bitume anche sopra tombini, griglie di ghisa e caditoie. Mettendo di fatto fuori uso i canali di scolo e aumentando in questo modo il rischio allagamenti, a partire da ieri sera, quando la Protezione civile ha lanciato l'allerta maltempo.
CANTIERI RIAPERTI
Ecco perché il Comune è corso ai ripari in tempi record: da via del Tritone a via del Corso, fino a via di Grotta Perfetta, all'Eur, già ieri mattina i dipendenti delle ditte di manutenzione stradali hanno riaperto i cantieri per rimuovere il bitume dalle grate e liberare le caditoie. «Saranno tutte ripristinate nella loro piena funzionalità», dice l'assessore Pucci. «Nella prima fase dei lavori di rifacimento delle pavimentazioni stradali avviene la posa in opera del bitume - spiega il titolare dei Lavori pubblici - e in questa fase non ci si può fermare per escludere tombini e caditoie. Nella seconda fase, si interviene con i lavori di "rifinitura" tra cui anche la pulizia generale con canaljet di tutte le caditoie ed il tracciamento della segnaletica orizzontale».
Un'operazione che però secondo l'assessore dovrebbe avvenire «immediatamente dopo» e non a distanza di settimane come avvenuto invece, per esempio, per le strade del centro storico. «Tutti gli oneri sono comunque a carico delle imprese, per questi lavori il Comune non pagherà un euro in più», assicura Pucci. I comitati dei residenti tirano un sospiro di sollievo. E chiedono al Comune di programmare altri interventi. «Si è intervenuto su via del Corso - dice Fabrizio Sequi, del coordinamento Città storica - ma si è lasciata perdere piazza Venezia, dove ci sono dei crateri. Ci auguriamo che l'amministrazione intervenga presto anche lì». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero