Bianche o blu non importa. La carbonara con vista Colosseo non è più un tabù. I tavolini di bar e ristoranti possono essere sistemati senza problemi sulle...
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LA NORMA
Lo scorso aprile il consiglio di Stato aveva stravolto il piano di massima occupabilità di via San Francesco Ripa, a Trastevere, dando ragione a un ristoratore che chiedeva di poter sistemare i propri clienti negli spazi dedicati alla sosta pagamento delle macchine. Ora a festeggiare è un locale fra via Capo D’Africa e via Ostilia alle prese con le strisce bianche. Per i giudici di Villa Spada «nelle aree a sosta a tariffata su viabilità locale non vige un divieto assoluto di concessione di occupazione di suolo pubblico». Nemmeno, quindi, nei posti dedicati alla sosta gratuita. Con buona pace dei ristoratori. E dei clienti più esigenti. La sentenza, che rischia di scrivere una nuova pagina nella contesa perenne fra tavolini selvaggi e amministrazione capitolina, soprattutto nelle viuzze del centro storico, risale a ieri mattina. Anche se la vicenda ha origini lontane. Era il giugno del 2014, infatti, quando la società Dolcecalabria, titolare del bar La Follia, richiede all’amministrazione capitolina la concessione di occupazione di suolo pubblico per sistemare alcuni tavoli e sedie di fronte ai civici 24 e 26 di via Ostilia nelle aree destinate al parcheggio. Il Campidoglio nel 2015 si oppone alla domanda. Per i funzionari capitolini «il piano di massima occupabilità di via Ostilia inibirebbe il rilascio della concessione, in quanto strada a viabilità locale caratterizzata dalla presenza di sosta tariffata».
L’OPPOSIZIONE
C’è però un problema.
Il Messaggero