Ai cittadini di Roma tocca, tra le grandi città, la spesa più elevata per il servizio di igiene urbana. Ogni abitante spende 255 euro all'anno. E l'Ama...
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Sono i dati che emergono da una indagine dell'Area Studi di Mediobanca sugli indicatori di efficienza e qualità dei servizi pubblici nei maggiori comuni italiani. In particolare, lo studio esamina le società che gestiscono quattro tipologie di servizio (trasporto pubblico locale, aeroporti, idrico e igiene urbana) nei 10 capoluoghi di regione più popolosi d'Italia.
Andando al capitolo dei trasporti pubblici, nello studio si legge che a Roma, solo nell'85,7% dei casi le corse programmate vengono effettivamente esercitate dagli autobus dall'Atac di Roma: è la peggiore performance, seguita da quella dell'Amat di Palermo (87,1%) e poi di nuovo Roma con la Roma Tpl (91% l'Atac e la Roma Tpl (tratte periferiche). A fronte di coefficienti di regolarità del servizio metropolitano che nelle altre città sono prossimi al 100%, l'Atac di Roma con l'81% «rappresenta una notevole eccezione».
L'Atac e la Roma Tpl (tratte periferiche) trasportano 2,4 milioni di passeggeri al giorno, pari all'83% della popolazione residente. L'offerta di Tpl tende a seguire la dimensione della domanda: i due gestori offrono ogni anno 7.826 posti-km per ogni abitante di Roma (21 al giorno), con un coefficiente di riempimento dei mezzi per l'Atac di 4,1 passeggeri per 100 posti-km, influenzato dal flusso turistico di circa 27 milioni di presenze annue. L'Atac di Roma ha investimenti unitari pari al 3% dei ricavi unitari (terzo valore più basso dopo le società fiorentine). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero