La maggioranza del M5s ha bocciato le mozioni di Pd e Fratelli d'Italia per la proroga della sospensione del pagamento della sosta tariffata e cioè del parcheggio sulle...
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«Torniamo ancora una volta a discutere questa mozione dopo che la scorsa volta in Assemblea non si è dibattuta per la proposta di rinvio in commissione del presidente Stefàno - ha spiegato introducendo la mozione di Fd'I il capogruppo Andrea De Priamo - deponevamo speranza nella commissione perchè volevamo immaginare che non fosse un modo per prendere tempo considerando che la mozione ha valore di urgenza perchè si riferisce al tema della gratuità delle strisce blu, in vigore per tutta la fase 1 e non confermata dall'inizio della fase 2. Una scelta che consideriamo sbagliata e con questa mozione chiediamo di procedere con la gratuità e la consideriamo urgente. Non c'è ideologia, non ci interessa un dibattito generale sulle strisce blu e sul suo costo, ma vogliamo una misura straordinaria per un periodo straordinario di grande sofferenza economica per cittadini e imprese.
Argomenti simili a quelli utilizzati anche dal capogruppo del Pd Giulio Pelonzi: «Il fatto che a Roma le strisce blu non abbiano un costo troppo elevato - ha detto il dem - non è una concessione o una carineria nei confronti dei cittadini, ma il frutto di un ragionamento che tiene insieme l'ampiezza della domanda e del territorio calcolando un prezzo congruo per i periodi ordinari. Questo però è un momento di emergenza e le ordinanze e i Dpcm riducono fortemente la fruibilità dei mezzi pubblici, una situazione che non cambierà dopo il 18 maggio: o si intensificano le corse del trasporto pubblico locale comprando nuovi bus per far fronte alla riduzione dei posti, e la vedo dura sia per il bilancio sia per i tempi lunghi che sarebbero necessari, o l'amministrazione deve capire che le persone per andare al lavoro e muoversi dovranno colmare da soli questo gap ricorrendo ai mezzi privati. E questo non per piacere ma per necessità, dato il contingentamento dei mezzi pubblici. L'opportunità di rendere gratuite le strisce blu nel periodo dell'emergenza e finchè permane il distanziamento non può essere basata su calcoli di bilancio o dei flussi di traffico, perchè ci sono norme di rango superiore che costringono i cittadini all'utilizzo di mezzi privati: rendere la sosta gratuita sarebbe una misura opportuna».
A spiegare le ragione della maggioranza è stato invece il presidente della commissione capitolina Mobilità Enrico Stefàno: «Noi dovevamo evitare che tutti tornassero all'utilizzo del mezzo privato perchè avrebbe significato traffico, congestione e caos. Non sarebbe una risposta efficiente, Quindi abbiamo deciso di riattivare la sosta tariffata per, da una parte disincentivare l'utilizzo del messo privato, e dall'altra garantire la necessaria rotazione degli spazi. A Roma poi la sosta tariffata ha un sistema molto, molto agevole che va incontro al cittadino. In tante altre città italiane anche con meno strutture di trasporto pubblico di noi, hanno un sistema di tariffazione che va dai 2 ai 3 euro l'ora e non esiste l'abbonamento giornaliero da 4 euro al giorno o 70 al mese. Noi riteniamo che questo momento di crisi deve essere l'occasione per ripensare le nostre città, le modalità di lavoro e spostamento, e quindi non ci siamo sentiti di incentivare l'automobile privata e abbiamo ripristinato questa misura dando tante alternative e ricordando che oltre il 50 per cento degli spostamenti a Roma sono spostamenti brevi e che possono essere coperti anche con modalità alternative alla automobile privata soprattutto nelle aree più centrali, quelle colpite dalla sosta tariffata». Stefàno ha poi replicato anche alle accuse delle opposizione che hanno definito «incoerente prorogare l'apertura delle ztl e non la sospensione delle strisce blu». «Sono due misure diverse - ha detto il consigliere pentastellato - sia la ztl e la sosta tariffata fanno parte della stessa famiglia, ma sono due misure diverse. La ztl non è altrettanto diffusa e dunque per la lotta al traffico ha un impatto molto più limitato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero