Liceo scientifico Keplero, mancano i professori e i ragazzi restano a casa

A un mese dall’inizio della scuola alcune classi dell’istituto sono ancora senza docenti di matematica, fisica, italiano e latino

Liceo scientifico Keplero, mancano i professori e i ragazzi restano a casa
Tutti a casa, manca il professore di matematica. Così al liceo scientifico Keplero, a un mese dall’inizio della scuola, ogni giorno gli studenti sono ancora alle...

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Tutti a casa, manca il professore di matematica. Così al liceo scientifico Keplero, a un mese dall’inizio della scuola, ogni giorno gli studenti sono ancora alle prese con le assenze in cattedra. E, se il docente non c’è, preparano lo zaino e tornano tutti a casa. Mancano ancora i supplenti che dovranno avere l’incarico annuale e per questo motivo le classi devono uscire anche due ore prima, oppure gli studenti sono invitati ad entrare direttamente alla seconda ora se l’assenza dell’insegnante capita alla prima ora. Ma così, con questi cambi di orari, i ragazzi e le relative famiglie vanno in tilt.

Keplero, mancano i professori e i supplenti

 
A complicargli la vita, infatti, non ci sono solo gli orari scaglionati per l’emergenza anti-covid ma anche gli orari a sorpresa: quelli che vanno a limitare ulteriormente la giornata scolastica che, di fatto, viene ridotta all’osso. Anche perché le cattedre vacanti sono ancora troppe. Al liceo Keplero, in zona Marconi, sono oltre una ventina i professori mancanti. Vuol dire che ci sono classi del primo anno ancora sprovviste dell’insegnante di matematica e fisica che, per uno liceo scientifico, rappresenta un vuoto enorme sia in termine di ore che di preparazione.

 
LE MATERIE
Accade anche nelle classi seconde, terze e quarte. Dove, oltre a matematica e fisica, mancano anche i docenti di italiano e di latino, saltano anche le ore di geostoria e quelle di disegno. Insomma, per questi ragazzi la scuola è iniziata a metà. E la presenza, tanto attesa, è ridotta a poche ore al giorno. E quest’anno non c’è neanche la possibilità di recuperare le ore perdute attraverso la didattica a distanza. Sono tutte lezioni che vanno perdute. Non si salvano neanche le quinte, che devono sostenere gli esami di Stato a metà giungo prossimo, tra cui c’è ancora chi è alla ricerca del professore di latino o di disegno. Le supplenze annuali tardano ad arrivare, come sta accadendo anche in altre scuole di Roma, ma al Keplero non sono arrivati neanche i docenti per le supplenze cosiddette “brevi” che avrebbero potuto coprire, almeno per questa prima complicata fase, le cattedre vacanti e avviare la didattica per gli alunni. Una misura tampone adottata da diversi istituti, che però al Keplero per ora non decolla. Le famiglie sono esasperate, chiedono certezze sull’arrivo dei docenti ma le date ufficiali non ci sono. 


L’ATTESA
Si resta in attesa che, dall’ufficio scolastico provinciale, arrivino le nomine definitive. A complicare la situazione c’è anche una carenza di personale amministrativo che, di certo, non aiuta nelle convocazioni. «Continuano ad esserci errori nelle nomine – spiega Saverio Pantuso, segretario generale Uil scuola Lazio – il famoso algoritmo, pensato per velocizzare le procedure, non gira come dovrebbe e presenta diversi errori: non si può accettare che un precario con anni di esperienza venga superato da chi ha invece pochi punti. Secondo i dati della Uil, sarebbero ancora tra i 300 e i 500 i posti da assegnare nel Lazio, la maggior parte nelle scuole di Roma. I problemi riguardano anche i posti sul sostegno. Praticamente le scuole in difficoltà sono ancora circa 250. Il problema riguarda soprattutto gli istituti comprensivi ma anche i tecnici e gli scientifici».

«Siamo a un mese dall’inizio della scuola e questi disagi sono inaccettabili – spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Roma - purtroppo a Roma la situazione è particolarmente critica: in altre regioni come la Lombardia e la Campania gli uffici scolastici hanno consegnato le graduatorie e le scuole e possono procedere a chiamare. Noi stiamo ancora aspettando il giro delle Gps: ormai temo che prima di inizio novembre la situazione non si risolva». 
 

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Il Messaggero