Monnezza made in Roma. Tanta, troppa. Immaginate 162 tir da 24 tonnellate ciascuno che ogni giorno partono da Roma e bussano alla porta di chi ha impianti per smaltire i rifiuti....
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LA PALMA NERA
I poco meno di 60 mila tir che fanno avanti e indietro ogni anno e i quasi quattrocento euro da sborsare all'anno sono immagini che rendono bene l'idea di un ciclo dei rifiuti tutt'altro che circolare, tutt'altro che chiuso. E il Lazio vince la palma nera di questa vergogna della non autosufficienza nella gestione dei rifiuti. Dall'indagine del Laboratorio per i servizi pubblici locali di REF Ricerche condotta da Donato Berardi emerge la mappa sull'incapacità di trattamento e smaltimento dei rifiuti delle regioni italiane e il Lazio è in testa alla classifica dei territori non autosufficienti con i suoi 162 tir carichi di resti di pasti, cibo andato a male, plastica, cocci di vetro, lattine sporche che ogni giorno non trovano un luogo dove essere smaltiti in sicurezza e devono migrare. Il Lazio fa peggio della Campania che nonostante il termovalorizzatore di Acerra comunque deve smaltire altrove 142 tir di immondizia tutti i giorni. Al terzo posto la Sicilia con 78 tir. Beffa: le Marche sono al dodicesimo e ultimo posto ed è tra le regioni che accolgono i rifiuti romani. In tutto sono più di 200 mila i tir necessari ogni anno a trasportare i 4,9 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti dalle 14 regioni che non hanno abbastanza impianti e perciò li destinano alle discariche o ai termovalorizzatori situati in altre regioni o all'estero. E pagano a caro prezzo questo deficit di impianti. «Avere consapevolezza dei reali fabbisogni di smaltimento e recupero dei rifiuti di un territorio permetterebbe di calmierare i prezzi del mercato dello smaltimento e di fare fronte a situazioni di emergenza», sottolinea Berardi.
LE BOLLETTE
Veneto, Friuli e, soprattutto Trentino nascondono ai cittadini-contribuenti il costo della loro inefficienza grazie alle bollette basse derivanti dal fatto che la Lombardia e i paesi esteri, oltre cui portare i rifiuti di troppo, sono vicini. Tutti insieme i territori che non riescono a far da sé mettono in strada 550 tir al giorno. Se messi in fila, formerebbero una colonna lunga 3.300 km, quasi la distanza tra Reggio Calabria e Mosca. Choc. E in tempi di ordinanze anti smog è un dato da non trascurare. Ovvero quanto CO2 si produce a Roma mettendo in circolo 162 tir ogni giorno, carichi di rifiuti? Sicuramente più delle emissioni di un termovalorizzatore. E a Roma lo sanno. Nell'ultimo piano industriale Ama si dice che gli scenari in cui è previsto l'aiuto di un inceneritore «comportano una notevole riduzione dei trasporti di rifiuti fuori comune e si osserva che all'aumentare dell'impiantistica si ha una chiara tendenza alla diminuzione delle emissioni». Si dice ma non si fa. E mentre si fanno le analisi e le centraline segnano l' allarme Pm10, la fila di 162 tir è già in marcia.
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Il Messaggero