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«Il governo non abusi della pazienza dei romani». È il messaggio in bottiglia che Virginia Raggi spedisce a Palazzo Chigi, dopo che Il Messaggero ha svelato l’assenza, nella bozza italiana del Recovery Fund, di quel «progetto importante per la Capitale» promesso dal premier Giuseppe Conte due mesi fa. La sindaca non vuole strappi, nonostante questo nuovo affronto.
LEGAME SOLIDO
Col presidente del Consiglio ha sempre sfoggiato un legame solido, ma stavolta, racconta chi l’ha sentita nelle ultime ore, dall’esecutivo giallorosso si aspetta risultati.
Ma nemmeno quel testo è mai approdato in Aula. «I poteri speciali servono», incalza Raggi, convinta che la dimostrazione sia data «dai tanti cantieri che stiamo aprendo in questi mesi grazie ad una semplificazione delle norme. È quello che chiediamo da anni».
Poi c’è appunto il Recovery Fund. «Sfruttiamolo per rilanciare l’economia del Paese e della città - ragiona la sindaca - Si deve riconoscere a Roma il ruolo di Capitale e di guida dell’Italia. Se cresce Roma, cresce il Paese». Non basta insomma qualche progetto isolato, come la Roma-Pescara inserita nella bozza del governo. Per Raggi, «in questo momento di grave crisi economica e sociale bisogna puntare su tre priorità: dare un lavoro a chi purtroppo l’ha perso e non ha prospettive per il futuro, investendo soprattutto sul turismo e sul commercio che sono uno degli assi principali di Roma»; poi parla di un piano di «edilizia popolare e rigenerazione urbana», da definire.
FRONTE BIPARTISAN
E ancora: con i fondi del Recovery «vogliamo dotare la città di nuove infrastrutture come tram, metropolitane e sistemi tecnologici di ultima generazione». Il concetto di fondo è uno, sostiene Raggi: «Dobbiamo far girare l’economia».
Per centrare l’obiettivo, evitare che Roma finisca ai margini della partita per i fondi Ue, la sindaca grillina sa che serve uno schieramento largo. Del resto in Parlamento si muove da giorni il deputato dem Claudio Mancini, che sulla proposta di un “Recovery Roma” ha raccolto numerose adesioni bipartisan. «È una battaglia che non ha colore politico - conclude Raggi - va fatta nell’interesse della città».
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Il Messaggero