Roma, rapinatore seriale dei bar tradito dai pantaloni rossi

Roma, rapinatore seriale dei bar tradito dai pantaloni rossi
Armato di pistola rapina due bar in meno di 20 minuti, ma viene riconosciuto dal colore rosso dei suoi pantaloni e arrestato dopo un inseguimento dai carabinieri della stazione...

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Armato di pistola rapina due bar in meno di 20 minuti, ma viene riconosciuto dal colore rosso dei suoi pantaloni e arrestato dopo un inseguimento dai carabinieri della stazione Roma Prenestina e dal nucleo operativo della compagnia Roma piazza Dante. In manette per rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale, è finito A. S., un 29enne romano già noto alle forze dell'ordine, che con un revolver a salve ha messo a segno due colpi nell'arco di pochi minuti.


LA DINAMICA
Prima ha seminato il panico in un bar a piazzale delle Provincie e poi in un altro in via dei Monti Tiburtini, che ha raggiunto in sella al suo scooter. L'arma che impugnava era una perfetta riproduzione di una Smith & Wesson calibro 38 special, ma priva di tappo rosso. L'ha puntata contro i gestori di entrambi i bar per farsi consegnare l'incasso, prima di essere bloccato dai militari. Un bottino di circa 450 euro che è stato riconsegnato ai titolari degli esercizi pubblici.

Il ventinovenne, che aveva precedenti per rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, era sottoposto alla misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e aveva l'obbligo di restare a casa nelle ore notturne. Un obbligo che non ha rispettato e così poco dopo la mezzanotte ha raggiunto il primo bar di piazzale delle Provincie. Qui con il volto coperto dal casco e la pistola in pugno si è fatto consegnare l'incasso ed è poi fuggito in scooter con cui ha percorso circa tre chilometri per dirigersi verso il bar di via dei Monti Tiburtini.

L'ALLARME
Il gestore dà l'allarme e dalla centrale operativa dei carabinieri scatta la caccia all'uomo. Passano venti minuti e arriva la segnalazione del secondo bar dove il ventinovenne ha messo a segno il secondo colpo. Questa volta non indossa il casco, ma ha il volto coperto dal cappuccio della felpa. E la pistola in pugno. Anche qui il titolare è costretto a consegnare l'incasso. I militari raccolgono le testimonianze e la descrizione dell'uomo. A tradirlo sono stati i pantaloni rossi che indossava. Un colore appariscente che è stato notato dai carabinieri della stazione Roma Prenestina, che insieme ad altre pattuglie dell'Arma, erano impegnati sul territorio nelle ricerche.

I militari riescono ad individuarlo poco dopo la seconda rapina nel bar di via dei Monti Tiburtini. Il ventinovenne a quel punto cerca di scappare a piedi e nella fuga perde la pistola, ma i carabinieri lo inseguono e lo bloccano in via Cipriano Facchinetti. Il giovane, che ha cercato di opporre resistenza colpendo con calci e pugni i carabinieri che lo avevano bloccato, è stato immobilizzato, ammanettato e portato in caserma, e sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Subito dopo essere stato riconosciuto da entrambi i gestori dei bar rapinati, per lui si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli, dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria. L'accusa dalla quale dovrà difendersi è quella di rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.
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Il Messaggero